L'Italia e la questione del calendario al principio del XX secolo
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AL PRINCIPIO DEL XX SECOLO
facendo delle riserve sul computo pasquale, non ne avevano fatta alcuna sulla regola di intercalazione, non mancarono di rispondere a quell' invito, non solo in Germania ma eziandio nella stessa Russia. Rinviando, per la Germania, allo studio pubblicato dal Prof. Forster, direttore dell’Osservatorio dì Berlino e Presidente del Comitato internazionale de’ pesi e misure, nel hot «è di Amburgo del 9 marzo 1901, mi limiterò a citare la conchinsione di uno studio del Prof. Oscar Backlund, direttore dell’ Osservatorio russo nazionale di Pulkova, e pubblicato in tedesco nel < Bullet in de V Académie imperiale des Sciences de St. Pétersbourg » (Serie V. Band XII, N. 5 Mai 1900). »L’ errore del Calendario gregoriano, cosi il Prof. Ha» cklund non giunge a un giorno in 4.000 anni, ed anche t> dopo 10,000 anni non oltrepasserò due giorni. « Venne affermato affatto recentemente, a proposito di un » piano di riforma del Calendario russo, questo eziandio che » 11 Calendario gregoriano più non corrisponde, in fatto di » esattezza, allo stato attuale della scienza, e che gli si deve ® preferire, sotto questo rapporto, il Calendario di Miidlér. Ora » egli risulta da quanto precede che. nel Calendario di Mii» dler, 1’ errore può variare, in 10,000 anni da 1.4 a 5 giorni, * e questo anche supponendo che si accordi perfettamente con » una media costante assoluta dell’anno tropico ». » Noi abbiamo osservato, fin dal principio, che le migliori » tavole astronomiche attuali, non possono indicare i movi» menti dei pianeti che per un tempo limitato : ora questo si » applica eziandio alla Terra. Le medie assolute di questi ino» vimenti non sono ancora conosciute, e nemmeno è certo che » tali medie generalmente esistano. Ne segue che, attualmente, e sìgni tentativo per ottenere, se non la correzione assoluta del » nostro calendario (russo), almeno una forinola di intercala» zione che sia, relativamente al vero anno tropico, più esatta » e più semplice die la gregoriana, non è giustificata nè da » considerazioni di ordine pratico , nè ni punto di vista dello » stato attuale della scienza » ( 1 )• Che severa lezione!
I 1) Mi limito a citare nell’originale tedesco, l'ultimo alinea: « Eingangs » Avurde hervorgehoberi dass die jetzigen beslen astronomischen Tafeln die » Bewegungeu der Planeten nur fur beschrànkte-Zeit. darstellen konuen; dies » gìelt also auch riir die Erde. Die absotuten mittleren Bewegungen der Pla» neten aind noeti nicht bekannt, ja es ist nicht einmal festgesetzt ob soltihe vber* haupt existiren: hieraus folgt dass gegenwàrtig Jeder Versuch das Italeti» derjahr so zu relbrraieren dass es, wenn nicht absolut tehlerfrei, so doch ge» nauerals das Gregorianiache, und zuglelch in ebenso einfacher XVeise das » ivirkliche tropische Jahr darstelle, ein Unternehmen ist, das tender ro.i