La critica e l'arte di Leonardo da Vinci

LE PREFERENZE ARTISTICHE

Infine il decimo passo chiarisce l'opinione, nettamente espressa nei passi sesto e settimo, sull’ importanza centrale del rilievo in arte, in quanto dimostra che per rilievo non s’ intende il rilievo materiale, il rilievo bloccato; l'artista si avvicina al rilievo pittorico, per i suggerimenti lineari dello scorcio e per le apparizioni improvvise del movimento.

*** Un concetto di Leonardo — « il moto è causa d’ogni vita » (1) — ha valore tanto come spiegazione scientifica della

natura quanto come affermazione di necessità artistica.

Il pittore che non sa muovere le proprie figure è un dabben uomo.

« Io ho veduto universalmente a tutti quelli che fan professione di ritrarre volti al naturale, che quel che fa più somigliare è più tristo componitore d'’istorie che nessun aliro piitore.... Tal fanno questi tali pittori non amando alira parte della pittura che il solo viso dell’ uomo; e peggio è che non conoscono altra parte nell’arte di che essi facciano stima, o che abbiano giudizio, e le loro cose essendo senza movimento, per essere ancora loro pigri e di poco moto, biasimano quella cosa che ha i movimenti maggiori e più pronti di quelli che sono fatti da lui; dicendo quelli parere spiritati e maestri di moresche. Vero è che si deve osservare il decoro, cioè che i movimenti sieno annunziatori del moto dell'animo del motore.... Ma per parlar de’ pittori e loro giudizi, dico che a quello che troppo muove le sue figure gli pare che quello che le muove quanto si conviene faccia figure addormentate, e quello che le muove poco, gli pare che quello che fa il debito e conveniente movimento sieno spiritate » (2).

(1) Richter, 1139. (2) Trattato, B. 55.