La politica antitaliana in Austria-Ungheria
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ALESSANDRO DUDAN
Difatti nel grande consiglio della corona (. Kronrat ), tenutosi sotto la presidenza dell’imperatore ai 18 luglio 1870, dopo una lunghissima discussione (rarciduca Alberto, Beust, e il ministro della guerra Kuhn erano favorevoli alla guerra o almeno ad una mobilitazione minacciosa e di aspettativa ai confini prussiani, i ministri presidenti, austriaco Potocki e ungherese Andrassy, e il ministro delle finanze comuni Lonyay erano per la neutralità), l’imperatore, prima propenso ad un’azione, rimase tentennante e poco dopo forse anche in seguito alla minaccia della Russia di venir in aiuto alla Prussia decideva di proclamare la neutralità e di fare soltanto per precauzione gli armamenti più necessari. Questo fu il periodo, in cui nella politica estera dell’Austria il nemico fu la Prussia, il pericolo di guerra per i popoli © l’ideale di guerra per il partito militare in Austria fu la Prussia, i’obbiettivo di rutti gli armamenti austriaci fu la Prussia. Ben presto però la direzione della politica estera si mutava radicalmente; ministro degli esteri caduto Beust diveniva Andrassy, che, aiutato da Bismarek, indirizzava la politica austriaca verso i Balcani, dalla parte dell’Ungheria, e cosi, con l’andar degli anni, preparava il terreno alle gelosie e alle competizioni delle politiche estere d’Austria e d’ltalia. Nella politica interna la camarilla, l’aristocrazia feudale e i clericali ritornano alla riscossa nel 71 e sono opere dell’arciduchessa Sofia, ancora attivissima, deil’aiutanfe generale conte Diirckheim e del consigliere Braun, capo della cancelleria imperiale, la nomina del ministero clericale e slaveggiante del conte Hohenwart, (1), che con le promesse di autonomia agli czechi di Boemia accende un fuoco di lotte nazionali fra czechi e tedeschi, che ancora paralizza tutta la vita parlamentare dell’Austria, e la caduta del protestante e liberale Beust. Ma Hohenwart cadde presto ; Andrassy gli fu contrario, perchè da buon ungherese non volle nella monarchia un terzo stato autonomo, il trialismo, e i governi liberali, sebbene fra sempre maggiori diffi-
(1) Ora si ebbe in Austria un breve periodo di governo contro i tedeschi. Questi levarono alte strida e l’imperatore di Germania, Guglielmo I, incontratosi in quei giorni a Salisburgo con Francesco Giuseppe non ebbe ritegno dal dirgli, che « se i tedeschi fossero soddisfatti nei loro bisogni reali in Austria , certamente non volgerebbero i loro sguardi verso la Germania ». Bismarek aveva detto lo stesso a Hohenwart. (Wertheimer: op. cit. pp. 567-9)