La politica antitaliana in Austria-Ungheria

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ALESSANDRO DUDAN

Difatti anche i giornali più autorevoli di Vienna, di fronte al reale pericolo di una brutta avventura di guerra, dovettero dar bando ai consueti riguardi verso le alte sfere e parlar chiaro per un paio di giorni a far sentire la voce di protesta dei pacifici cittadini svegliati da un cosi brutto spauracchio ; e gli ex ministri ungheresi conti Appony e Andrassy, della più alta aristocrazia ungherese, che conoscono certamente meglio dell’ammiraglio Chiari, qual vento spiri nelle alte sfere viennesi, seppero valutare con la giusta serietà l’importanza di quegli avvenimenti e il primo con la sua interpellanza ai 6 dicembre alla camera ungherese e il secondo con il suo articolo nella Neue Freie Presse di Natale ammisero senz’ altro tutta la gravità del caso invocando persino nuove guarentigie costituzionali contro le ingerenze illecite... del militare nella politica. Anche Guglielmo Singer, direttore del Neues Wiener Tayblatt e presidente dell’Associazione internazionale della stampa e certamente uno dei più autorevoli e rispettabili giornalisti d’Austria, nel suo articolo nella rivista di Berlino Nord und Sud che è un monito alla stampa dei paesi della triplice alleanza di non prestarsi ciecamente al giuoco pericolosissimo dei mestatori guerrafondai, ammette implicitamente, che il pericolo di guerra con Conrad von Hòtzendorf ci fu. Nè mutare la nostra opinione potranno l’interpellanza, subito rimangiatasi, dei cristiano-sociali nè le espettorazioni degli sloveni clericali alla camera di Vienna a difesa della politica militare contro l’ltalia se mai, non potranno che confermarcela. Prima di risponder al quesito : quanto pericolo per l’ltalia racchiude, nella politica internazionale, in sè stesso questo stato di animo e di cose nelle alte sfere austriache, bisognerà esaminare con una maggiore precisione, chi siano ora, ai giorni nostri queste alte sfere e fino dove arrivino i loro poteri. Il vecchio imperatore lo sappiamo fu sempre tenerissimo delle sorti del suo esercito, dai cui capi amò sempre esser circondato e consigliato. E noto, che Francesco Giuseppe, meno che in abito da caccia, mai fu visto altrimenti vestito che in uniforme da generale. Però l’esperienza fatta da lui nei lunghissimi sessautaquattro anni di governo lo premunisce certamente a sufficenza contro qualsiasi decisione avventata ; egli sa volere e far rispettare la sua volontà e licenzia interi ministeri, singoli ministri, alti funzionari, generali ed ammiragli, come gli pare e piace ; il defunto ministro polacco, conte Dzieduszicky,