Venezia e la Lega di Cambrai
Imola e Cesena, e così si gettavano i germi d’ una gravissima discordia tra Venezia e il papato (i). Nell’ Italia meridionale aveva avuto in pegno da Ferdinando II d’ Aragona, aiutato da essa a ricuperare il Regno toltogli da Carlo Vili, alcune città costiere di Puglia, fra #• cui qualche porto importante, come quello di Brindisi (2), e questa occupazione, che poi si protrasse, doveva essere più tardi causa di disgusto per Ferdinando il Cattolico, che unì alla Spagna i! Regno di Napoli. Di fronte alle pretensioni dei sovrani francesi dapprima la Repubblica si faceva sostenitrice d’ una politica veramente nazionale, perchè dopo la passeggiata militare indisturbata, fatta da Carlo Vili, che gli schiuse le porte di Napoli, era divenuta l’anima d’una lega con Lodovico il Moro, con Massimiliano imperatore e con Ferdinando di Spagna, che obbligava Re Carlo a ritornarsene nel suo paese. Ma quando successe sul trono di Francia .a Ciarlo Vili Luigi XII, che per vantati diritti dinastici, pretendeva, oltre al regno di Napoli, il ducato di Milano, Venezia mutò improvvisamente politica, collegandosi con Luigi XII contro Lodovico il Moro, che perdette il ducato, e per i nuovi acquisti fatti in Lombardia di Cremona e della Ghiaradadda, si adattò a confinare con un vicino assai più potente, che ben presto rimpianse le terre cedute. Il Machiavelli ritenne quest’ alleanza di Venezia un errore, e cosi esprime il suo giudizio : « un principe deve avvertire di non far mai » compagnia con imo più potente di sé per offendere ') altri, se non quando la necessità Io stringe
(1) Romanin, o. c., V, pag. 162-04 e 189, nota i. Giuseppe Occiokj-Bonaffons; Intorno alle cagioni della lega di Cambra!, Archivio Stor. hai., serie HI, tomo IV, pag. ig. (2) Romanin, o. c., pag. So, Si. Ocotoni, o. c., pag. 5.
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