Venezia e la Lega di Cambrai

» perchè, vincendo lui, tu rimani a sua discrezione; e » li principi debbon fuggire quanto possono Io stare a •> discrezione'd’ altri. I Viniziani si accompagnarono con » Francia contro il duca di Milano e potcvan fuggire » di non far quella compagnia di che ne risultò la » rovina loro(i)». Invece nella questione di Pisa fieramente combattuta da Firenze, che voleva ricondurla sotto il suo dominio, Venezia prendeva le parti del più debole (2), e ciò le alienava l’animo de’ Fiorentini, che non furono certo disposti a porger la mano a Venezia nel momento del supremo pericolo. I signori confinanti collo stato di terraferma della Repubblica, come il duca di Ferrara e il marchese di Mantova sapevano che il loro dominio era stato più ampio, ed in causa di precedenti guerre ne era stata ceduta qualche parte a Venezia, e di più il duca di Ferrara doveva acconciarsi ad accogliere nella sua capitale il visdomino veneziano (3). Sovrani grandi e piccoli, adunque, nutrivano contro Venezia sentimenti mal dissimulati di rancore per presunti torti patiti, d' invidia per la sua grandezza, e così era aperto il varco ai peggiori sospetti. La lega di Cambra! fu preparata di lunga mano, c, sebbene negli ultimi dieci anni, che la precedono, Venezia si alleasse ripetutamente colla Francia, neppure quest’ amicizia fu sincera. I maggiori uomini politici di Venezia, il doge ed alcuni savi del Consiglio avevano un gran concetto della potenza del re di Francia, ed invece un’ opinione assai meschina di Massimiliano (4), e d’ altra parte Re Luigi

(1) // Principe , cap. XXI. (2) Romanix, o. c., pagg. 80, 81. Occioni, o. c., pag. 5. (3) Romanin, o. c., IV. pagg. 416. 17. (4) App. n. 111.

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