Breve storia della provincia Veneta della Compagnia di Gesù

Capo I. Le cinque province dell’assistenza d’ltalia. 7

briele Gruber successore del P. Kareu nel governo della Compagnia, .aprì all’ordine approvato in Russia anche il regno delle due Sicilie. Così in quest’anno 1804, con la fondazione delle case di Napoli, ebbe principio la prima provincia della Compagnia in Italia, la quale fu nominata provincia delle due Sicilie, ed ebbe a Preposito il Venerabile Servo di Dio P. Giuseppe Pignatei li. Nè qui par da* tacersi un tratto ammirabile della provvidenza divina verso il P. Pigliateli! e i suoi compagni del ducato di Parma. Essendo morto nel 1802, nel qual tempo essi non avrebbero avuto fuori del ducato altro luogo ove ricoverarsi, il piissimo Ferdinando di Borbone, ed entrati subito in Parma, secondo che già si era decretato, i Francesi, quelli furono per allora, contro ogni loro aspettazione,.lasciati in pace, e furono cacciati dallo stato nei 1804, appunto quando erano in Napoli messe in assetto le case per riceverli. 4. La Compagnia entrò in Sicilia l’anno 1805. Quivi rimase fin da principio quasi indipendente, almeno disfatto, dal Provinciale risedente a Napoli, e nel 1807 ebbe Provinciale proprio, che fu il primo d’ una lunga serie non ancora interrotta. Così la sicula fu la prima delle odierne cinque province d’ Italia. 1 Padri e fratelli di Napoli furono nel 1806 costretti a uscir da quel Regno, entro i confini del quale la Compagnia era stata canonicamente riconosciuta : poiché essendo entrato in Napoli Giuseppe Bonaparte, ne aveva cacciato Re Ferdinando, e poco di poi i Gesuiti. Questi si rifugiarono col Ven. Pignatei li principalmente in Roma, ove ricoverati con segni di .gran carità dal Santo Padre, furono distribuiti in varie case, prima in Roma stessa, quindi in altre città delle stato ecclesiastico. {l '

’■) Tra questi esuli erano due celebri Padri, ch’ebbero .qualche attinenza coi luoghi occupati più tardi dalla provincia veneta : il P. Luigi Mozzi di Bergamo, il quale poi da Roma passò a Milano, e morì nel 1813 in una villa presso quella città; e ii P, Amanzio Ferrari, benemerito (tra il resto) di Milano e di Monza, morto nel 1823. La vita del P. Luigi Mozzi fu pubblicata anonima dal sacerd. Don Giacinto Bassi (Vita del P. L. M. d. C. d . G. Novara, 1823, pgg. 308) c poi dal nostro P. Francesco Altini {Vita del P. L. M. d. C. d. G. Bergamo, 1884, pgg. 433). Quella del P. Amanzio Ferrari fu scritta dal nostro P. Enrico Borgianelli (Vita e costumi di A. F. ecc. Verona, 1863, pgg. 254). /a / </ /