Breve storia della provincia Veneta della Compagnia di Gesù

Libro /. Dal 1814 al 1848.

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tutti i ministeri propri di loro vocazione con gran soddisfazione de’ cittadini e frutto dell’ anime, scoppiò una tempesta, che mise per poco in pericolo la loro riputazione ; ma fu, grazie a Dio, presto sedata, e i Padri ne vennero presso il popolo in maggiore stima d’ uomini intemerati e virtuosi. La tempesta fu di enormi calunnie apposte al piissimo P. Giovanni Règoli, le quali berìchè fossero assurde e incredibili, destarono nel volgo un gran rumore, e i Nostri n 1 ebbero per parecchi mesi non piccole molestie, finche fatto a Roma dalla Sacra Inquisizione regolare processo, lo stesso Sommo Pontefice Pio Vii si degnò rendere solenne testimonianza all’ innocenza del detto Padre; il quale in tanta calamità aveva dimostrata sì grande mansuetudine e pazienza, da recare ammirazione in ogni persona che lo vide, d)

(!) In quell’ occasione il Duca di Modena scrisse al P. da Lisca Rettore la seguente lettera : « Reverendo P. Rettore J « Ritornando il P. Regoli della Compagnia di Gesù al suo collegio di Reggio, da cui lo vedemmo con rincrescimento da qualche tempo allontanato a cagione di calunniosi rapporti fatti contro di lui, Ci è piaciuto di munirlo di questa Nostra lettera, colla quale intendiamo di dichiararlo pienamente innocente di tutte le accuse anche politiche dategli, che riconoscemmo egualmente destituite di fondamento, come ne sono state quelle, per cui in conseguenza d’instaurato processo fu da Sua Santità riconosciuto innocente. 11 risultato di tante indagini così penose per l’accusato, e la cristiana rassegnazione, corf cui egli sopportò queste persecuzioni non hanno fatto che accrescere in Noi quella stima che avevamo di lui, e che ci fece riguardare fin dal primo momento le suddette accuse come un impasto di calunnie e d’imposture. Ora che lo vediamo restituito a codesto collegio, Noi sentiamo piacere, ed egli così si unisce ai degnissimi suoi confratelli, che tanto bene sì spirituale come temporale operano nei Nostri stati, nulla ostante il breve tempo, in cui vi si sono ristabiliti, e lo scarso numero in cui si trovano. « Dietro questa Nostra dichiarazione, ben dovuta all’ innocenza del P. Regoli, non Ci rimane che di ratificare a Lei i sentimenti della Nostra stima. « Di Lei, Reverendo P. Rettore, « Modena 29 giugno 1820. « Affezionato Francesco.» (Biblioteca Comunale dì Reggio, Manoscritti, N. 37 : Copia di lettera autentica di gabinetto, diretta da S, A. R. il Duca di Modena al P. Rettore da Lisca Rettore del Collegio dei Gesuiti di Reggio.)

Francesco. »