Breve storia della provincia Veneta della Compagnia di Gesù

Capo IV. Il collegio di S. Pietro a Piacenza (fino al 1846).

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sai bene al mal fatto, e (come sopra dicemmo) chiese la Compagnia, mentre ancora si trovava ristretta entro i confini della Russia. Non giunse il buon Duca a vedere, come avrebbe desiderato, una provincia della Compagnia entro al suo domìnio, e dovette star pago (ciò che parimente fu detto) a congregare Gesuiti già dispersi e secolarizzati entro alcune case, una delle quali fu appunto il detto collegio di S. Pietro. Nei pochi anni che questi Io tennero, fecero tanto onore alla Compagnia, cui erano appartenuti e le cui regole seguitavano, che partendo lasciarono nei Piacentini un inestinguibile desiderio di essa. 2. Passati i tempi infelici della dominazione napoleonica, poiché fu salita sul trono dei Farnesi 1' imperiale Maria Luigia d'Austria, sì tennero lunghi trattati per richiamare in Piacenza i Gesuiti, ma per l’ opposizione d’uno dei ministri della Duchessa tutti gli sforzi andarono a vuoto. Alla fine il Signore si compiacque di disporre le cose in modo che in un punto stesso non solo svanirono le difficoltà, ma si trovò anche pronta la dotazione del collegio; e fu in questa guisa. L’anno 1836 morì il conte Antonio Rocca, lasciando alla contessa sua moglie, che si chiamava Teresa, della famiglia de’ Laudi, tutti i suoi beni, da farne quell’ uso che più le piacesse. Mà egli aveva già dichiarato, essere sua volontà, che i suoi averi fossero in parte impiegati nel formare la dote al collegio di San Pietro, ove desiderava tornassero i Gesuiti : della qual sua volontà egli avea già fatta consapevole la sovrana. Nè qui si deve tacere che l’anima di tutto questo affare era stata la contessa medesima, e fu lei che usò ogn 1 industria per indurre il marito a quell’atto. Alla nobile fondatrice si unì la Priora delle Orsoline contessa Teresa Antonia Casati, che diede allo stesso fine la somma di trenta mila lire. Così il 25 di luglio del medesimo anno Maria Luigia potè dare da Schònbrunn il decreto della fondazione; e in autunno i Nostri, entrati in Piacenza, aprirono scuole delle discipline solite a insegnarsi ne’ nostri collegi, grammatica, rettorica e filosofia. 3. Qui più che altrove ebbero i Padri a provare le opposte fortune; perchè i buoni furono in gran maniera amanti della Compagnia, generosi nel soccorrerla, fedelissimi ad essa nelle sue .calamità ; e i tristi, accaniti, implacabili, spietati in perseguitarla .