Breve storia della provincia Veneta della Compagnia di Gesù

Capo VII. Il convitto eli Brescia (fino al 1846).

43

Mentre ancora si sperava che il governo ci permettesse di aprire le scuole di filosofia, il signor Gaetano Spandri (gloria dì Verona per la sua erudizione, e in modo particolare per la gran perizia nella fisica) fece dono al collegio della sua ricca collezione di strumenti di fisica, in parte inventati e costruiti da lui medesimo con arte maravigliosa. Egli ci fu sempre famigliarissìmo, e si studiava di darci continue prove del suo amore.

CAPO VII. IL CONVITTO Di BRESCIA (FINO AL 1846).

1. Quatti - ’anni di lotta. 2. Il convitto si apre in Chiari (1842). 3. Passa in Brescia; sua costante floridezza. 1 1. Il 21 agosto del 1838, essendo 1' Imperator Ferdinando sceso in Milano per farsi coronar Re del regno lombardo veneto, Mons. Carlo Domenico Ferrari Vescovo di Brescia, mosso a ciò da quattro signori bresciani desiderosi d’ avere nella loro città un convitto diretto dalla Compagnia di Gesù, e pronti a sacrificare per questo effetto parte delle loro sostanze, porse a Sua Maestà una supplica, con cui la pregava, si degnasse dare il suo sovrano beneplacito alla fondazione del detto istituto. Questo atto fu per i nemici della Compagnia in Brescia (tra i quali si numeravano molti membri del municipio e qualche ufficiale del governo) come un segnale di guerra: perchè da quell’ istante non ristettero dal mettere in opera ogni arte, volendo pure vincere la prova o d' impedire che 1’ Imperatore consentisse, o di mandare comecchessia a vuoto ogni cosa. Ed è degna d’ ammirazione la costanza, con cui i fondatori durarono ben quatte anni combattendo contro infinite difficoltà suscitate da coloro. Erano questi il conte Antonio Valotti, il cavalier Clemente di Rosa, il Prevosto di San Faustino Maggiore conte Giovanni Lurapi, e finalmente il

1 Rettore del collegio di Brescia: P. Giannignazio Peretta (1842-1848)