Breve storia della provincia Veneta della Compagnia di Gesù

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Libro I. Dal 1814 al 1848.

signor Giacomo Taffelli nato nel Tirolo, ma domiciliato in Brescia, di cui ci sarà ancora più volte occasione di parlare. Delle persone che con gran zelo favorirono 1’ impresa, alcune non si possono qui passare sotto silenzio ; e anzitutto è da nominare il detto Mons. Vescovo, non punto dissomigliante in questo da Mons. Grasser Vescovo di Verona, di cui altrove si è detto ; quindi il Filippino P. Angelo Taeri, che fu il primo a concepire il disegno di quell’impresa e l’ispirò ai fondatori; inoltre il Servo di Dio canonico Lodovico Pavoni fondatore dei Figli di Maria, le Orsoline di Brescia, che giovarono come mediatrici presso v 1’ Imperatrice Marianna, e Don Luigi Bragato confessore di quest’ ultima, membro di quella congregazione degli Stimmatini, alla quale siamo debitori di tanti benefizi, come in parte si è detto e in parte a suo luogo si dirà. Or come piacque a Dio, venne fatto a quei signori, benché a gran fatica, di trovare e comperar in città un edifizio idoneo all’ intento loro, ma bisognoso di restauri e di adattamenti, dopo di che venne finalmente la tanto sospirata risoluzione sovrana in data del 2 aprile dell’anno 1842. 2. Si deliberò dunque d’aprire subito il convitto e di cominciare le scuole nell' autunno di quel medesimo anno. E poiché i lavori da eseguire intorno al mentovato edifizio non si potevano compire così presto, si scelse a questo fine un antico convento, detto di San Bernardino, situato presso Chiari, piccola città non molto lontana da Brescia: il qual convento era allora posseduto da un sacerdote grandemente affezionato alla Compagnia, che si chiamava Don Livio Fermenti. Così avvenne che il convitto passasse i primi tre anni in Chiari. Nel primo anno non si tenne che una .scoletta di grammatica : perché si era stabilita la legge inviolabile, di non accettare se non giovanetti di tenera età, acciocché si potesse così meglio imprimere in tutti la stessa forma di educazione. E gli accettati furono cinque soli di numero, ma distinti per nobiltà di natali e per indole egregia. Oltr’ a ciò Iddio benedì il convitto, donandogli un Rettore che aveva per il suo ufficio doti veramente singolari, e fu il P. Qiannignazio Buretta, veronese, sotto il governo de! quale que’ tre anni di Chiari furono per ogni riguardo prosperosi e felici. 3. Durante le vacanze del 1845 si compì in Brescia la fabbrica del nuovo collegio, eh’ era per la comodità e per la bel-