Breve storia della provincia Veneta della Compagnia di Gesù

Capo X. I primi diciotto mesi dello provincia veneta (1846-1848).

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naro, giusta la stima d’ uomini periti. Di buon grado consentì il Padre, e la villa fu giudicata del valore di quarantasette mila lire austriache, cioè quante appunto facevano di bisogno per comperare il detto convento. Tuttavia per averlo fu poi necessario sostenere gravi vessazioni, e sborsare altro danaro non poco, e se ne venne in possesso solo nell’ agosto del 1854. 6. In Modena le scuole di San Bartolomeo eil convitto di Santa Chiara godettero in questo tempo gran prosperità e

pace. Belle memorie ci furono lasciate della pietà degli alunni di Santa Chiara. Nelle singole camerate fu istituito il culto privato dei Sacri Cuori di Gesù e di Maria. Molti convittori chiedevano licenza di digiunare il sabato in onore della Madonna. La maggior parte si confessavano e comunicavano ogni otto giorni. Nè v’era alcuno che ciò non facesse almeno ogni due settimane. Otto o dieci chiesero e ottennero di far tre giorni di esercizi nel tempo delle vacanze autunnali. Uno di quei convittori si fece Cappuccino, e due altri chiesero licenza

Francesco V Duca «li Modena.

ai loro parenti di dar similmente l’*addio al mondo e ritirarsi nel porto della religione. Durante le vacanze autunnali nel 1847 la città di Modena era sì tranquilla, che fu scelta per tenervi la prima congregazione della nuova provincia. Francesco V aveva ereditato dal padre, con la pietà singolare, I’ amore alla Compagnia di Gesù ; e finché fu signore di Modena, e anche appresso fino alla morte, ne fu tenerissimo e le fece gran benefizi, come più avanti, almeno in parte, si dirà. In sul principio del suo governo fece una visita al convitto e percorse tutta la casa, parlando con tanta affabilità e dimostrazione di amore, da mitigare nei Nostri non poco il dolore per