Genti d'arme della Repubblica di Venezia

Regi li no con la vittoria del conte di Prata. Costui era capo della lega dei castellani che non volevano il Pancera ormai deposto da Gregorio XII. Nemico non mono acerrimo di quel Patriarca si mostrò un altro di Prata cioè Guglielmi no, quello stesso che protesse il Pontefice nel suo viaggio a Gividale per tenervi il concilio e lo ospitò anche per qualche giorno nel suo forte e turrito castello ( 1 ). Intanto i veneziani, agognando al dominio del Friuli, cercarono di adescare la parte migliore dei signori di qua del Tagliarnento e quindi anche i nobili di Prata c Porcia coi quali strinsero loga. Al ricordato Guglielmi no di Prata assegnava anzi la repubblica il 14 maggio 1411 ben quattrocento ducati a patto che tenesse pronti al bisogno, tra la Piave e il Tagllamento, non meno di venti cavalli. Questa alleanza doveva durare un decennio e la pena stabilita per i trasgressori era di 5000 ducati d’oro. L ; istrumento fa menzione oltre che di Guglielmino e del fratello Nicolò IV di Prata anche di Guido del fu Beachino, di Artico, di Pagano e Guecello del fu Giovanni Furiano, tutti conti di Porcia: ed è notevole rilevare che Venezia si riserbava già subito il diritto di restaurare e fortificare a suo talento i passi della Livenza nei territori dei predetti nobili, i quali erano obbligati ad accogliere le milizie venete e a fornir loro ogni specie d’aiuto ( 2 ).

(!) Zamutto : Itinerario di Gregorio XII da Roma a (dividale del Friuli (1407-1409). Udine, Tip. De! Bianco, 1901. ( 2 ) Commemori ali, libro X, 127. R. JJep.Yen.di Bt., Venezia, 1883.

79