Il Molise dalle origini ai nostri giorni

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I beni posseduti passavano in possesso e proprietà alla Cassa Ecclesiastica dello Stato, che doveva gestirne 1’ amministrazione e pagare lo pensioni ai Canonici delle Collegiate soppresse ed agli ascritti d’ ambo i sessi agli Ordini possidenti. Da queste misuro riduttive alla soppressione formale , il passo non poteva esser lungo. Ed infatti , mentre coi decreti suddetti i religiosi regolari erano abilitati a far vita comune secondo il proprio istituto in determinato case, purché ne facessero domanda entro tre mesi, le leggi 28 giugno 0 7 luglio 1866 sopprimevano Ordini, Corporazioni, Congregazioni regolari e secolari, e le loro case e i lor beni devolvevano al demanio in favore del Fondo Culto, ad eccezione delle chiese, degli episcopi. dei seminari, ecc. Con questo leggi l’ltalia, ancora una volta, precorreva gli stati più civili; e ben a ragione il Bonghi avvertiva nel 1873 che il legislatore di nessun altro Stato d’ Europa aveva detto fino ad allora altrettanto (268). Por gli art. 20 e 21 della leggo demolitrice, i fabbricati dei conventi venivano conceduti ai Comuni ed alle Provincie per adibirli ad uso di scuole, asili, ospizi, ricoveri, ospedali, ecc, con obbligo però di conservare aperte al culto le annesse chiese, in un co’quadri, le statue, i mobili ed arredi sacri che vi si trovavano. I frati, il 101l 01 gennaio 1867, uscirono dallo pacifiche dimore, la più parte per entrare nel chiericato secolare , non pochi per tornare addirittura nel ceto laico mutando stato con le mutate condizioni dei tempi. Parecchi, infine, vennero autorizzati a rimanere negli abbandonati edifici a custodia dei medesimi e per l’of fi cintura dello chiese. * * * La legge comune, intanto, non ostacolava nè ostacola le libere associazioni conviviali. “ Chi domandasse alla storia delle credenze religioso, so sia più pros“ sirao a finire od abbia maggior probabilità di cessare, il Cattolicesimo “ anzi il Cristianesimo, ovvero quest’inclinazione misteriosa degli uomini “ di affratellarsi, di associarsi, di far comunanza a fino di adorar l’lddio “ della lor mente, dovrebbe rispondere, che la probabilità di perire penda “ assai più da parte di ciascuna fede singola e determinata, che non da “ quella d'un’inclinazione, la quale s’ è manifestata, s’ è affermata più o M meno, con maggiore o minor forza, pressoché in tutto „ (269). Ed invero, dopo alcuni lustri di regime libertario, le associazioni monastiche frutto appunto di questa inclinazione risorsero nelle provinolo settentrionali o centrali d’ltalia, o l’esempio è stato seguito pur dal ristretto ceto dei religiosi del Molise. I pochi frati superstiti, o i parecchi nuovi reclutati nel frattempo, sollecitarono i Comuni per avere ospitalità negli antichi Conventi ; ed i Comuni che non avevano dato nessun impiego ai vetusti edifici pur