Il Molise dalle origini ai nostri giorni

55

lata, la cui altitudine non raggiunge in tutti i punti la quota di 500 metri. Questa piana, detta anticamente Campo di Marte, perchè vi si radunava in parlamento la popolazione, è fra le più belle del Molise per varietà o ricchezza di vegetazione, e pel traffico che v’inducono la linea ferroviaria Isernia - Campobasso , la vecchia nazionale dei Pentri e la provinciale Cipranense. In fondo alla pianura, sottostante alla rupe che le chiude ripidamente l’orizzonte, si svolge Boiano la città delle Limniadi più che delle Naiadi dalle case basse ed isolate, dalle cuspidi dei numerosi campanili, le quali risaltano festosamente sullo sfondo verde cupo della montagna che le inquadra. In alto, a cavaliere della rupe, torreggia Civita superiore, una fraziono comunale di Boiano , alla quale si accede mediante un viottolo scavato nel vivo sasso : un viottolo ripido e tortuoso, al cui inizio alcune case tentano la scalata dell’erta faticosa. Da Civita superiore si domina un panorama vastissimo o meraviglioso, compendiante nella stessa visione la maestà delle solitudini alpine con la giocondità verde della pianura, ove trionfa il lavoro dell’uomo e la gioia del vivere. Questo belvedere del Molise rinnova alcune sensazioni elvetiche: pallide sensazioni godute nei treni fuggenti fra le balze rocciose, eppure rimaste impresse deliziosamente nella tenace memoria. Se Civita fosse nella Svizzera, sarebbe una stazione estiva di fama mondiale. Boiano ha la propria stazione ferroviaria a meno di un chilometro dall’abitato. 88 S. Massimo (m. 615). L’agro di S, Massimo èun quadrilatero oblungo nella direzione da sud a nord ; misura Ea. 2731 di superficie, e confina ad or. con Boiano, a sett. con Macchiagodena, a pon. con Cantalupo o Roccamandolfi. a mezz. col Matese e la provincia di Caserta. Esso è percorso dall’ antica nazionale, dalla linea Isernia-Campobasso, e dalla provinciale che unisce l’abitato ad entrambe. Emergono in esso il colle Ratto (m. 784), la Serra S. Giorgio (m. 825), il colle Bercelloso (m. 1250), la Solva Piana (m. 1460), il Capo d’Acqua (m. 1552) e la Serra del Monaco (m. 1710). L' abitato in vetta ad una collina, cui è dietrostante l’aspro Matese, dista dalla propria stazione ferroviaria km. 4. 89 Roccamandolfi (m. 850). L’agro, vasto Ea. 5671, è confinato ad or. da S. Massimo, a sett. da Cantalupo, Castelpctroso e Castolpizzuto, a pon. da Longano, a mezz. dalla catena del Matese che lo separa dalla provincia di Caserta. Esso è attraversato dalla provinciale propria che raggiunge la provinciale Volturno-Pontrica ; ed è fra gli agri dell’intera provincia il più montuoso ed il più impervio. Il monte Morsone (m. 1594) supera di m. 22 il Monte Pizzi (ch’è la maggior vetta dell’agro di Vastogirardi) ; e il Colle Tamburro (m. 1984) supera di m. 239 il monte Campo (ch’è la vetta più alta di Capracotta) ; mentre il Monte Miletto,