Il Molise dalle origini ai nostri giorni

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ai fero. Esso agro è attraversato dalla provinciale Adriatica e dalla linea ferroviaria Ancona-Foggia. L' abitato è sopra un altopiano tufaceo, col quale termina la serie di colline che da S. Martino volgo al maro. Dista dalla propria stazione ferroviaria circa un chilometro.

VI. Viabilità romana e medievale.

Idee generali. La via Latina. La via Frantane-Traiana. La Tavola Peutingeriana attesta l’esistenza di un raccordo stradale di Larino con Boiano. Botano col legata con Isernia. La via Juimicia. Altre comunicazioni. 1 Trattari e la loro efficienza economica. Tratture da Aquila a Poggia. Tratture da S. Maria di Centurelle a M onte secco.—Tratture di Umri. —Tratture da Pietra Canale a Ponte Botto. Tratture dal lago di Celano a Poggia.—Tratture dal ponte della Zittola a Lucerà, Tratture da Pescasseroli a Candela,— Comuni della provincia che usufruiscono dei Trattari.— L’ìtinenerario di Carlo Magno nel 774. L'itinerario di Be Manfredi nel 1262, —Gli itinerari angioini del 1271 e 1293. Carlo II d'Angiò fa restaurare nel 1302 la via da Solmona ad Isernia. Gli itinerari aragonesi. Le vestigia dogli antichi ponti sul Biferno. Il Biferno senza alcun ponte dal 1811 al 1845. I ponti moderni sul Biferno. Disagevolezze ed angherie durante i viaggi nei secoli andati; il “jus exiture „ : l'abolizione dei pedaggi; alcuni pedaggi vengono ripristinati nel 1811. Non è possibile presentare in un quadro preciso la viabilità molisana dei tempi preromani e romani, non esistendone che dati molto tenui e frammentari nelle vestigia archeologiche e negli autori. Il tentarne la ricostruzione ideale sarebbe, inoltre, una troppo ardua impresa, sopratutto pel motivo che non essendo bene identificata la postura delle antiche città sannite distrutte dalle legioni dell’urbe non è agevole ristabilire i molti itinerari delle milizie conquistatrici. In argomento di viabilità antica, sarebbero forse mono aspro le difficoltà delle indagini iniziando queste dal tempo della dominazione normanna, la quale procurò al Reame un assetto normale e durevole ; senonchè gli storici e i geografi del medio evo trascuravano quasi del tutto le notizie che alle comunicazioni stradali si riferivano, seguiti in tale incuria e negligenza dai trattatisti di dopo, quali l’Alberti, il Mazzella ed altri minori. Città importanti per antichi fasti, per popolazione, per commercio, per sede vescovile quali Boiano, Venafro. Sepino, Isernia, Larino, Trivento, Guardiafiera, Limosano, Termoli ; città potenti per feudatari quali Montagano, Campobasso, Riccia, non potevano essere impervie. Ma come, e dove rinvenire le tracce dei collegamenti, se terribili vicende telluriche mutarono troppo spesso l’aspetto del suolo, e la stessa mano dell’uomo abbattè con la forza e la crudeltà l’opera dell’uomo.