Il Molise dalle origini ai nostri giorni

72

* * * Il Tratture dal ponto della Zittola (Aquila) a Lucerà uttraversa il Molise in senso diagonale, da Rionero Sannitico a Gambatesa. Per oltre 80 km. di svolgimento, nel solo agro molisano, esso percorro i territori di Rionoro, Porli, Roccasicura, Carovilli, Pescolanciano, Chiauci, entra in Civitanova, lambisce Baronia, si avvalla tra Molise e Torella, costeggia Castropignano, scorro i tenimonti di Gratino, Ripalimosano e Campobasso, tocca Campodipietra, distanzia Toro a poco più di un chilometro, e seguo il corso dol Tappino fino al Fortore, che sorpassa mediante il Ponte a 13 archi, collegante il Molise con la Capitanata. * * :jc Il Tratture da Pescasseroli (Aquila) a Candela (Foggia) proosisteva nel 1549, ed ha origino da Pescasseroli, Esso per la via di Barrca od Alfedena raggiungo il ponte della Zittola, donde si rivolgo verso Rionero. Attraversato l’agro di questo comune, volge a sud-est, percorro i tenimenti di Porli, Isernia, Pettoranello, Castelpetroso, Cantalupo, S. Massimo, Boiano, S. Polo, Cainpochiaro, Guardiaregia, Sepino, ed entra nella provincia di Benevento. Esso era stato in gran parte usurpato da privati, e fruito dalla provincia per le nazionali dei Pontri e degli Abbruzzi ; ma recentemente è stato ripristinato, ed ha uno svolgimento nel Molise non minore di km. 70. * * * Dei 134 comuni della provincia fruiscono da secoli della reto tratturale, ben 57 comuni, dei quali 15 appartengono al circondario di Campobasso, 21 al circondario d’ Isernia, e 21 a quello di Larino. Dei 57 comuni stessi, 46 sono attraversati nel proprio agro da un solo Tratture, IO da due (e cioè Carovilli. Porli, Pescolanciano e Rionero nel circondario d' lrornia ; Guglionesi, Larino, Montenero, Roteilo, S. Giuliano e Ururi nel circondario di Larino), ed uno da tre, il comune di S. Martino in Pensilis. Cifre, queste, che attestano ad evidenza la superiorità economica del circondario larinoso sugli altri due. * * * Alle indagini relative alla viabilità molisana del medio evo offrono uno spiraglio di luce gli itinerari imperiali e regi, por quanto scarsi, frammentari e sovente poco precisi. Carlo Magno, sceso in Italia nel 774 ad istigazione del pontefice Adriano I (772-795) per iscacciarne i longobardi, fu a Tuli verno nell’agro di Pozzilli (III) e dopo averlo proso ed abbattuto, si recò in pio polle-