Il Molise dalle origini ai nostri giorni

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* $ Gli itinerari aragonesi ci indicano Venafro allacciata direttamente con Castel di Sangro, Avezzano e Roma : tracciato interno, e diverso dal litoraneo (rappresentato dalla Via Appia), il quale, per essere più pianeggiante, veniva proferito dai patrizi e dalle personalità politiche del mondo romano, che nello campagne venafrane costumava villeggiare. E ovvio pertanto che il collegamento di Venafro con Castel di Sangro non dovesse di molto differire del tracciato della strada della Ravindola, come si è detto nel menzionare l’itinerario carolingio del 774. Questi itinerari aragonesi furono seguiti nel 1467 da Re Ferrante I o nel 1485 dal Duca di Calabria, poi Alfonso 11. * * Ultimo campo alle indagini della viabilità delle nostre contrade, nei tempi di mezzo, sono le vestigia superstiti dei ponti bifernini. Tra Guglionesi e Portocannone sono visibili nelle acque del Biferno i ruderi dell’antico ponte della “ Reginella „ a poca distanza dal ponte moderno che serve al passaggio della Consolare Sannitica e insieme della linea ferroviaria Termoli-Campobasso Benevento. La tradizione vuole che fosse stato costruito per ordine della giovanissima regina Giovanna 1 (1325-1382), donde il nome : ed invero, possedendo ella in dotano Guglionesi e S. Martino, soddisfece i desideri delle due università, cui mancava la diretta comunicazione con Lucerà, sede della Udienza cui adivano. Nell’agro di Larino, in contrada Difesa Nuova, si osservano gli avanzi di un ponte che univa lo due opposte rive pertinenti a Larino ed a Guardialfiera. Non si ha memoria dell’epoca in cui esso rovinò ; ma sembra non doversi dubitare che servisse di transito alla Via Frentano-Traiana. Tra la zona orientale dell’agro di Guardialfiera da un lato, o i confini di Casacalenda e Larino nel versante opposto, campeggiava sul fiume un bel ponte a mattoni, a tre archi : altissimo ed a gran corda il medio, bassi e stretti i laterali. Si vuole venisse costruito ai tempi di Alfonso 1, e cioè verso la metà del secolo XV ; ma a noi pare di costruzione di parecchio anteriore. Attualmente ne avanzano 1’ arco iniziale impostato sulla sponda sinistra, e quasi metà dell’arco medio. Per qualche secolo il ponte rimase fuori dell’ alveo fluviale ; ora, da tempo, vi è tornato, perchè il padre Biferno scherza sovente in quelle località. Questo ponto, detto di “ S. Antonio „ collegava due sedi vescovili Guardialfiera e Larino. Più a monte, risalendo il fiume, si notano le vestigia d’un altro ponte denominato di “ S. Maria in Civita „ (dal nome dell’ex-feudo sito nel versante destro) o più comunemente “ della Puttana Donde l’origine eil motivo della volgare qualifica? Non ne sopravvivo la tradizione. Dato