Il Molise dalle origini ai nostri giorni

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Tali soste e pedaggi, quando si svolgevano in modo pacifico, rappresentavano sempre e purtroppo un grave dispendio ed un'incresciosa perdita di tempo ; senonchè il più delle volte davano appiglio a litigi, alterchi e risse, perchè al dire del Galanti “se taluno ignora in alenn “ luogo che si deve il pedaggio pagare, e cammina oltre, non gli si dice “ niente ; ma appena egli si è due passi discostato, gli si arrestano le “ vetture o si esigono pene arbitrarie „ (31). Veri agguati, dunque, alla buona fede dei conducenti, dei pastori, dei “ valicali „ dei guardiani ; e dire che da Campobasso a Napoli erano non meno di otto i passi pei quali occorreva transitare, così per la via d’ Isernia come per la via di Morcone ! Sullo scorcio del secolo XVIII, l’avvocato fiscale del R. Patrimonio, il marchese Nicola Vivenzio, propose l’abolizione dei pedaggi, e Ferdinando XV li abolì con le RR. Determinazioni 17 dicembre 1791 e 16 aprilo 1792. Fu una redenzione, una provvidenza pel traffico delle persone e pel commercio: purtroppo perù, in prosieguo, per motivi fiscali, nuovi ponti e passi e nuove scafo vennero concessi ad enti ed a privati, col relativo diritto da esigere. Lo misure abolitivc anzidetto non ebbero perciò consistenza e valore di disposizione organica, e non Fnrono di presidio alla viabilità avvenire, E fu proprio durante il regime francese ricco di buone ideo, ma scarso a danaro che si ebbe la prova più spiacevole della precarietà della riforma. Ii R. D. 10 gennaio 1811 stabiliva tanto per addurre un esempio la tariffa del pedaggio in favore del ponte di legno sul Calore, presso Solopaea, sul quale passava il tracciato della Consolare Sannitica per Morcone e Campobasso. Un capo di bestiame piccolo ora tassato un grano (L. 0,0425). il pedone due (L. 0,085), ogni capo di bestiame grosso o scarico tre (L. 0,1275), ogni cavallo da soma cinque (L. 0,2125), una vettura a duo ruote trenta (L. 1,275), a quattro ruote quaranta (L. 1,70). Dinanzi a cifre siffatte non occorre lumeggiare i’enormozza della cosa, e lo vessazioni che ne derivavano alle comunicazioni ed agli scambi. D’altra parto, come provvedere alle spesa ingente delle costruzioni stradali, invocato da tutti e ad alte grida presso il governo liberatore?