La critica e l'arte di Leonardo da Vinci
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Negli stadi ulteriori di finitezza, i disegni mantengono chiaro il loro carattere fondamentale, attraverso aspetti nuovi.
Nel ritratto d'Isabella d'Este (Louvre, B. 1062. Fig. 8), I eonardo si attiene alla tradizionale visione di profilo. Eppure il confronto con la donna del Pollaiuolo nel Museo Poldi Pezzoli a Milano può mettere in rilievo il carattere personale della visione vinciana. Il Pollaiolo distende un piano chiaro amplissimo, e Leonardo porta lo scuro sino a raggiunger le labbra. Il Pollaiuolo mantiene di profilo non solo il volto ma anche il busto, e Leonardo svolta il busto di tre quarti. Al piano rilevato, limitato, precisato, solido, Leonardo contrappone una massa profonda, ma non limitata, non precisata, causa le sbavature del segno, continuata negli accenni dei veli, mossa da non so qual tremolio di pizzi, d'ornati, di chiome. Anzi le chiome scendono e avvolgono, occupano parte del volto, nascondono il collo, e nemmeno rilevano, perchè sono una vera massa cromatica. Al Pollaiuolo invece le chiome piacciono soltanto ammassate e ristrette, ritirate dalla fronte e dal collo, quanto più sia possibile, per non turbame la candida forma marmorea. La posizione dei capelli in due ritratti di profilo può dunque, da sola, rivelare uno stile : dall’ammassare stretti i capelli sulla nuca allo sparpagliarli sul collo è tutto un mutare di gusto, dallo scultorio al pittorico.
Il cartone della Sant'Anna (Fig. 9), all'Accademia di Londra, presenta l'estremo grado di finitezza disegnatoria cui sia giunto Leonardo, ed è anche l'estremo possibile. È opinione più volte ripetuta che, fra le opere create dal Rinascimento italiano, questa sia una delle più elevate per senso classico della forma, sopra tutto per il panneggio che eccezionalmente risponde a quello delle statue del Partenone. E se per classici-