Bibliografia Vichiana II

stro, e, come si vedrà qui appresso (p. 919), ha il inerito di avere esortato un suo discepolo, il dottor Riccardo Peters, a consacrare alcuni armi di lavoro ali’ autore della Scienza nuova. Per contrario, il Vico non è neppure mentovato da Osvaldo Spengler, sebbene la cosiddetta « morfologia storica comparativa » di costui, strombazzata dal suo inventore quale mirabolante scoperta, capace persino di predeterminare la storia, si riduca in ultima analisi, secondo osserva il Croce (cfr. sopra p. 759), a questi due punti, già fissati dal Nostro nel modo più preciso nel formolare la teoria dei ricorsi: 1. che le società umane si svolgono per circoli, passando dalla cultura alla civiltà, per ripassare, attraverso la decomposizione della civiltà e il ritorno di condizioni primitive, a nuova cultura ; 2. che, in codesto corso, insieme con le forme politiche e sociali, cangiano altresì la letteratura, l’arte e ogni altra attività umana. Che anzi, secondo soggiunge il Croce, alla teoria vichiana dei ricorsi « appartiene in certo modo, perfino la previsione del periodo delle conquiste ed espansioni e della nuova barbarie, a cui la civiltà moderna andrebbe incontro ». Degli scrini del Breysig sono da vedere principalmente questi : 1. Vie Stufen und die Gesetze der Weltgeschichte (1“ edizione, Berlino, Bondi, 1905 ; 2 a , molto accresciuta, Berlino e Stoccarda, Cotta, 1927) ; 2. Die Geschichle der Menschheit (Berlino, Bondi, 1907) ; 3. Vom geschichllichen Werden : Umrissen einer zukunftigen Geschichtslehre , in tre volumi, intitolati rispettivamente Persbnlichkeil und Enltvicklung , Die Machl des Gedankes in der Geschichle e Der Weg der Menschheit (Berlino e Stoccarda, Cotta, 1925-28) ; 4. Geist und Gesellschafl, in tre volumi, intitolati rispettivamente Geschichtsphilosophie und Soziologie, Geschichle und Gesellschafl e Vom Denken iiber Geschichle (Breslau, Markus, 1927-28); 5. Die Meister der entwickelnden Geschichtsforschung (ihid., 1936) ; 6. le poche parole d’introduzione premesse alle pp. ix-xi della monografia del sopramentovato Peters, il quale, alle pp. 23, nota 2, dello stesso volume, riferisce testualmente i tre o quattro passi nei quali il suo maestro discorre del Nostro. Quanto allo Spengler, cfr. il suo ultrafortunato volume Der Unlergang des Abendlandes, Umrissen einer Morphologie der Weltgeschichte, pubblicato primamente a Monaco di Baviera nel 1918, e riedito poi una diecina di volte, dando luogo a una copiosa letteratura, della quale può vedersi un saggio in Ronald Thompson, Selective reading lisi on hisloriography ami philosophy of hislory. in « Theory and practice in hislorical sludy : a report of thè committee on historiography » (New York, Social Science research council, bulletin 54, 1945, pp. 161-62), e nella quale non manca uno studio del vichiano Collingwood (v. sopra pp. 823-24), che, inserito nella rivista Antiquity , 1 (1927), pp. 311-25 e 435-46, col titolo

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BKEYSIG ■ SPENGLER