Bibliografia Vichiana II

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SPENGLER ■ CASSIRER - TROELTSCH - MEINECKE

Oswald Spengler and thè theory of historical cycles, fratta The theory cf historical cycles e Cycles and progress. Tutto fa presumere che in codesto studio, che non sono riuscito a vedere, si discorra anche dei rapporti ideali Ira il Nostro e lo Spengler. Comunque, su di essi cfr., oltre l’ora mentovata recensione del Croce, ciò che ne dicono il Giusso, il Tilgher e il Beard nei luoghi mentovati sopra (pp. 819, 863 e 899), nonché Max Epstein, Eia Vorldufer Spenglers, nella rivista Freie Deutsche Biihne herausgeber Max Epstein und Emil Lind, 11, 3 (12 settembre 1920), pp- 49-53. 2. E Cassirer, E. Troeltsch, F. Meinecke e, per incidente, G. Moser. — Ernesto Cassirer tratta del Vico in tre scritti : a) Die Begriffsform in mythischen Denken (Berlino e Lipsia, Teubner, 1922, nelle Studien der Bihliotek Warling), p. 3 ; b) Die Philosophie der Aufklarung (Tubinga, Mobr, 1932), della quale va tenuta presente la traduzione italiana (La filosofia deir illuminismo, Firenze, La Nuova Italia, 1935), pp. 270-80 ; c) Zur Logik der Kulturwissenschaften (Goteborg, Wettergrau und Kerber, 1942). pp. 11-14. De! canto suo, Ernesto Troeltsch non manca, in Der Historismus und scine Probleme (Tubinga, Mobr, 1922), di accennare al Vico, del quale invece (sia osservato tra parentesi) non discorre Carlo Heussi in Die Krisis des Historismus (ibid., 1933) : libro, tuttavia, che ha pòrto occasione al Croce di tornare sul Nostro nel modo che s’ è detto (sopra, p. 765). Infine un ampio e assai bene informato paragrafo è consacrato al Vico, in Die Entstehung des Historismus (Monaco e Berlino, Oldenbourg, 1936), I, 56-74, da Federico Meinecke, che alle pp. 157 n e 200-201 del medesimo volume accenna altresì a una possibile traccia del Vico nel pensiero del Montesquieu e a derivazioni del Boulanger dal Nostro (v. sopra pp. 881). Nella Forma del concetto nel pensiero mitico il Cassirer osserva che primo a delineare con rigore e determinatezza una costituzione organica delle scienze dello spirito fu appunto il Nostro, nel quale s’incontra già l’idea che una costruzione siffatta deve affermare la sua piena autonomia di fronte alla logica della matematica e della scienza matematica della natura e riposare su fondamenti propri, punto inferiori, quanto a severità ed evidenza, a quelli delle cosiddette scienze esatte. Nella Filosofia dell’illuminismo l’accento balte su questi tre punti : 1. La Scienza nuova fu il primo abbozzo sistematico d’una filosofia della storia. 2. Concepita con cosciente opposizione a Cartesio, essa, nel suo mirare a rimuovere il razionalismo dalla storia stessa, scelse a fondamento non più i concetti chiari e distinti, bensì la « logica poetica » ovvero della fantasia. 3. Per altro, l’efficacia del Vico sulla filosofia dell’illuminismo fu nulla: ragione per cui non è il caso d’occuparsi di lui