Bibliografia Vichiana II

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AUERBACH ■ PETEKS

Troeltsch e del Glosso (v. sopra p. 865 e 917). Analogamente, non si possono assolutamente accogliere le censure formolate contro il Vico in quanto critico di Dante. Si pensi che, tra l’altro, l’Auerbach gli muove rimprovero d’essere stato il primo o uno dei primi a considerare l’autore della Commedia quale poeta sovrano, prescindendo del tutto dalla scolastica e dalla teologia ; quale poeta che poeteggia e non ragiona e che, appunto perciò, è barbaro, alla guisa medesima di Omero. Ch'è un rimproverare al Vico proprio ciò che della sua critica dantesca costituisce la geniale originalità e grandezza. Su di che è da vedere una recensione del Croce già mentovata sopra a p. 704. Esortato, come s’è detto (p. 914), dal suo maestro Breysig a studiare ex professo la vita e il pensiero del Vico, il Peters si recò nel 1924 in Italia, ov’ ebbe frequenti rapporti col Croce e con chi scrìve. Principale frutto dei suoi studi fu una compiuta monografia sul Nostro dal titolo « Der Aufbau der Weltgeschichte bei G. B. Vico. Ein Beitrag zur Geschichte des Denkens iiber Geschichte ». 11 capitolo quarto della seconda parte di essa, col sottotitolo « Inaugural-Dissertation zur Erlangung der philosophischen Doktorwiirde genehmigt von der philosophischen Fakultat zu Berlin. Tag der Promotion : 6. August 1926 », venne fuori a stampa presso 1’ Ebering di Berlino in un opuscolo di 62 pagine in B°, precedute da una breve avvertenza, nella quale l’autore ringrazia, per gli aiuti ricevuti, i suoi maestri Breysig, Brachraann, Dessoir e Wechssler. E, anche quando il lavoro ricomparve, in forma più ampia e col medesimo titolo, nel primo dei fascicoli delle « Forschungenzur Geschichts-und Gesellschaftslehre herausgegeben von Kurt Breysig » (Stoccarda e Berlino, Cotta, 1929, pp. xiv-215 in 8°), esigenze di stampa costrinsero a sacrificare taluni capitoli relativi alla biografia del Vico, al suo ambiente napoletano e ad alcune questioni speciali. Vero è altresì che qualcuno di codesti pezzi espunti per esempio una descrizione di Vatolla o anche un esame d’un facsimile della scrittura vichiana. che, comunicando non già il nome del Nostro, ma soltanto il tempo in cui visse, il Peters fece fare nel 1926 all’ Istituto di grafologia di Monaco di Baviera si serbano dattiloscritti nella collectio viciana del Croce. Comunque, nel testo a stampa, che ebbe anche una traduzione spagnuola lavorata da J. Pérez-Bances col titolo La eslructura de la historia mundial en J. B. Vico (Madrid, Revista de occidente, 1930, pp. 217 in 8°), la monografia, oltre che di una introduzione, una conclusione e una bibliografia, consta di sette capitoli. II primo studia la seconda Scienza nuova, di cui esamina 1’ idea, la struttura e forma, nonché il metodo comparativo inaugurato da essa. I! secondo, P« età degli dèi» o tempo oscuro, ch’è come dire l’origine delle religioni e delle famiglie, con l’annessa e connessa considerazione del potere monarchico dei patres o patriarcato quale forma originaria dello Stato. Oggetto del terzo è l’« età degli eroi » o « tempo favoloso », che induce l’autore a esaminare ciò che il Nostro dice della genesi delle aristocrazie e delle lotte di classe di quel periodo. L’« età degli uomini » o « tempo storico », una con le due forme correlative di Stati democrazie e monarchie vengono trattate nel quarto capitolo. E i ricorsi ciclici, T ascesa e decadenza delle nazioni e la provvidenzialità della storia sono gli argomenti degli ultimi tre. La meticolosa diligenza dell’ autore è superiore a ogni elogio. Tut-