Bibliografia Vichiana II

tavia non si può condividere la sua tesi fondamentale, secondo cui la parte essenziale della dottrina vichiana, e quella che costituirebbe il maggior titolo di gloria del Nostro, sarebbe la teoria delle leggi storiche, che il Vico avrebbe costruita dapprima con metodo deduttivo, poi anche con metodo induttivo o psicologico, venendo per tal modo a precorrere lo recenti costruzioni del Breysig (v. sopra pp. 913-14). Non la si può condividere, perché postilla il Croce per essere saggiato, richiederebbe un esame della teoria logica su cui si fonda : nel che accadrebbe, a nostro parere, di chiarire 1’ impossibilità, in filosofia e in istoria, così del metodo deduttivo, che è proprio delle matematiche, come dell’ induttivo, che è proprio delle scienze naturali. La filosofia, e il Vico in quanto filosofo, procedono con metodo speculativo, che è la sintesi di quelle due astrazioni. E da ciò discenderebbe che, sebbene nel Vico sia anche una scienza empìrica della società, una dottrina delle leggi che la reggono, questa non è il primario e filosoficamente e storicamente importante del suo pensiero, da riporre, invece, nella sua dottrina della conversione del vero col certo, dell’unità di filosofia e storia e nel nuovo concetto dello spirito umano, a cui quella dottrina apre la mente». Per ultimo, ecco l’elenco di altri lavori sussidiari del Pelers intorno al Nostro : a) Aurelius Augustinus und G. B. Vico , nella miscellanea Geist und Gesellschaft , Kurt Breysig zur seinem sechzigsten Gehurtstage , 111 (Breslau, Markus, 1928), pp. 525-34, e in estratto. b) Giambattista Vico , nella rivista Italien, Monatschrift fiir Kullur und Literatur di Heidelberg, I, n° 12 (decembre 1928), pp. 525-34. c) Articolo sul Vico in « Cunkel-Zscharnach, Die Religion in Geschichte und Gegemvart, Handworterbuch fiir Theologie und Religionwissenschaft », seconda edizione (Tubinga, Mohr, 1931), colonne 1580-81. d) Stille Heimat grosser Gedanken , nelle Amburger Nachrichten del 17 novembre 1936. Sulla monografia del Peters, oltre le recensioni del Croce e dell’Auerbach. citate sopra rispettivamente alle pp. 764 e 918, vedere un lungo articolo inserito da W. Maximowskij, in lingua, russa ne\V Archiv Marksa i Engelsa di Mosca (anno V, 1930), e del quale una traduzione tedesca di Agnese Japhé si serba dattiloscritta nella collectio viciana del Croce. 4. H. Benedikt, pitolo XXIX (pp. 573 sgg.) del libro del dr. Heinrich Benedikt, Das Kònigreich Neapel unter Kaiser Karl VI (ViennaLipsia, Manz, 1927). Sono pagine per lo più compilatorie. Tuttavia vi si spigola (p. 578 e cfr. p. 699) un particolare biografico del tutto nuovo, che il Benedikt trae dal fascio 122 della corrispondenza ufficiale dei viceré austriaci di Napoli, serbata nello Hans, - Hof - und Staatsarchiv di Vienna, e, più esattamente, da una supplica del Vico, da un rapporto del viceré Luigi von Harrach aU’imperatore Carlo VI (Napoli, 6 marzo 1731), a cui quella supplica è allegata, e infine da una consulta del Consiglio di Spagna

920

PETERS - BENEDIKT