Bibliografia Vichiana II

BENEDIR! - WITZENMANN

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del 15 giugno dello stesso anno. il pensatore, fatto ormai vecchio, chiese all’imperatore un beneficio ecclesiastico ovvero una pensione annua sulle rendite dei vescovati vacanti pel suo figliuolo sedicenne Gennaro, a che questi potesse seguire il padre nella via degli studi ( Gelehrtbahn) e contribuire al mantenimento della famiglia. 11 D’Harrach appoggiò la supplica col maggior calore {auf das wàrmste), propose una pensione annua di 400 ducati finché non si rendesse disponibile un beneficio di rendita equivalente, e, per di più, chiese di sua iniziativa un’ ulteriore concessione di tre carlini al giorno a ciascuna delle figlie del Vico. Nella consulta {del Consiglio di Spagna) del 15 giugno 1731 fu concluso di proporre all’imperatore la concessione della pensione di 400 ducati. Inoltre i reggenti erano favorevoli altresì all’assegno alle figlie, che tuttavia non fu votato, perché il reggente Esmandia aveva letto, oltreché il rapporto del viceré, anche la supplica del Vico, e rese edotti i suoi colleghi che il filosofo non vi aveva manifestato punto un desiderio del genere. La supplica del Vico contiene un curriculum vitae e un’autorecensione delle proprie opere corredata da pezze di appoggio ( eine aus Anerkennungenschreiben zusammengestellte Selbstrezension seiner Werke). Egli ricorda i servigi resi da lui, per incarico ufficiale, quale pubblicista » : dopo di che, il Benedikt passa a discorrere dei due scritti ai quali pare che il Vico desse maggior rilievo in quella sua supplica, e che sono le iscrizioni pei funerali di Carlo di Sangro e Giuseppe Gapece e il De rebus gestis Antonii Caraphaei, cioè quelli attraverso i quali egli credeva avere acquistato particolari benemerenze verso casa d’Austria. Inoltre il Benedikt, p. 695, ricorda che nell’Archivio del D’ Harrach, serbato nel citato Archivio di Stato di Vienna, esiste il manoscritto di taluni « Componimenti poetici nella venuta di S. E. D. Luigi Tommaso conte d'Harrach , ecc. e della eccellentissima signora D. Anna Ernestina D’Etrichstein {sic) sua moglie , dedicati all’eccellentissima e fedelissima Città di Napoli dal dottor Domenico Rollo » : cioè, parrebbe, il manoscritto d’una raccolta pubblicata a Napoli nel 1729 e finora non venuta ancora fuori. E sembra difficile che a quella miscellanea non collaborasse anche il Vico, che già nei 1717 aveva verseggiato per le nozze della Dietrichstein col suo primo marito, ossia con quel conte Gallas, allora ambasciatore cesareo a Roma e nel 1719, per pochi giorni, viceré di Napoli, ove morì (v. sopra p. 155). Per altri ragguagli cfr. F. Nicolini, Documenti italiani in Archivi stranieri citato sopra (p. 786). 5. W. Witzenmann, N. Bobbio C. Sganzini, F. Bohm. Due oltraggi alla memoria dei Nostro volle infliggere Walter Witzenmann : il primo in un volumetto di 160 pagine in B°, che, col titolo Politischer Aktivismus und sozialer Mythos : Giambattista Vico und die Lehre des Faschismus , fa parte delia serie Neue deutsche Forschung (Berlino, Junker und Dùnnhaupt, 1935) ; il secondo nell 5 articolo Giambattista Vico und René Descartes , inserito nell s Archiv fiir Rechts-und Sozialphilosophie