Bibliografia Vichiana II

Vico gegen Descartes , in Deriderne Bund, supplemento letterario del Band di Berna, anno XVIII, n° 43, 24 ottobre 1937, e Le fonti del pensiero gnoseologico vichiano c il significato della opposizione di Vico al cartesianismo, nella rivista Sophia di Roma, ottobre-decembre 1939, pp. 409-18. Per affinità di argomento, sebbene esprima sul Nostro tutt’ altro giudizio. va poi mentovato qui il libro di Franz Bohm, Anti-Cartesianismus . Deutsche Philosophie in JViderstand {Lipsia, Meiner, 1938). Secondo l’autore, il cartesianismo, quasi vas iniquitatum , sarebbe simbolo di quanto dev’ essere combattuto così nella teoresi come nella pratica. Conseguentemente, criterio per commisurare la bontà d’una filosofia sarebbe la maggiore o minore prevalenza che hanno in essa gli elementi anticartesiani. E, senza dubbio, elementi di tal genere espressioni, secondo il Bohm, di peculiarità razziali pugnanti contro l’universalismo razionalistico non mancano, tra altri filosofi (Malebranche, Pascal, Shaftesbury, Hemsterhuis), nel Vico. Ma sola filosofia veramente non astratta, sola veramente anticartesiana, perché sola in tutto e per tutto razzistica, è la Deutsche Philosophie. Naturalmente, si potrebbe chiedere perché il Bohm tenga tanto a degradare Kant, Fichte, Schelling ed Hegel, da filosofi, a zoologi, e com’egli faccia a scorgere peculiarità razziali nella cosi antinazionalistica e quindi antirazzistica Scienza nuova . Comunque, cfr., per più ampi ragguagli, Giorgio Radetti nel Giornale critico della filosofia italiana , XXI (1940), pp. 117-22. 6. W. Sombart. Qualche studioso specialista dovrebbe andare raccogliendo e illustrando gli spunti vichiani che s’incontrano nelle opere del Sombart. 10, a cui manca codesta particolare competenza, non posso se non riassumere quanto scrive al riguardo Dario Faucci nel recensire « Vom Menschen. Versuch einer seistwissenchaftlichen Anthropologie » (Berlino. 1938). Nel suo precedente volume Die drei Nationalòkonomien, il Sombart, reagendo contro 1’ astrattezza dell’ economia classica e accusando anche i rappresentanti della scuola storica di pensare naturalisticamente, aveva dichiarato di volersi ricongiungere, con la sua Nationalókonomie, a una tradizione filosofica, che affermava inaugurata dal Vico, padre delle moderne Geisteswissenschaflen o scienze dello spirito che si voglia dire : tradizione che sarebbe stata riinaugurata dai filologi-filosofi tedeschi dell’ultimo Settecento e dei primi dell’Ottocento, quali Giorgio Ast (1776-1841) e lo Humboldt (v. sopra pp. 500-502), perpetuata dallo Schleiermacher, ripresa dal Droysen e dal Dilthey, e divenuta costruttiva con Max Scheler, lo Spranger eil Weber. Lo stesso metodo soggiunge il Faucci viene applicato, in Vom Menschen , allo studio dell’ uomo quale essere spirituale. Giacché, non senza riferirsi esplicitamente al programma formolato dallo Scheler. il Sombart mira a dimostrare « come dalla struttura fondamentale dell’essere umano (evidentemente psicologico) derivano tutte le opere in largo senso dell’ uomo : linguaggio, coscienza, strumenti di lavoro, armi, idee di diritto e torto, Stato, arte, miti, religione, scienza sociale »,

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STANZINI BOHM SOMBARt