Genti d'arme della Repubblica di Venezia
tali che nel menar le mani ogni sdrucciolo, ogni fuscello di paglia che a’ lor piedi si avvolgeva, poteva il cavallo o il cavaliere rendere inutile o impedire» ( l ). Per iscansare gli effetti delle armi da fuoco s 7 erano lidotte talmente pesanti le armature die ormai le membra degli uomini e dei cavalli non potevano sopportarle e una volta caduto il guerriero a piedi del nemico non si poteva più rizzare, uè difendere ( 2 ). Convien però dire che a questo difetto della soverchia gravezza d’armature, s’era posto rimedio durante il secolo XVI e nel principio del seguente, non tanto dai regolamenti quanto dagli stessi soldati, poiché, mentre il condottiere «doveva aver petto e schiena a pruova, cosciali , ifilar darene , bracciali , celata e manopola ; almeno sinistra ed i soldati egualmente meno li cosciali pel travaglio della lancia sostituiti dagli scarselloni all ’ antica ( a ), molto spesso il savio di terraferma mandato a rivedere le genti d’arme trovava mancanza non solo di soldati, ma anche defìcenza d’armi e d 7 armature; i condottieri giungevano alla spicciolata, qualcuno lasciava lare al luogotenente, i più non si armavano o si armavano alla leggiera senza celata in testa» ( 4 ). Da una reta-
(!) Porzio: La congiura dei baroni. Libro Tl°, pag. 177 c 178. Firenze, Sansoni, 1884. ( 2 ) Ricotti :■ Le Compagnie di ventura. ( 3 ) Mklzi : Regole militari sopra il governo et servitio della cavalleria. Pag. 44. - In Yonetia, 1626. Deuohìno od., Callo delle Basse. ■ ( 4 ) Ardi, conti Giuseppe o Pirro di Porcia. - Memoria ms, di Fulvio il vecchio. Si giunse al punto, nota il Mclzi citato, di togliere ai soldati di lancia di portar casacche, perchè s’era avvertito che sotto di esse ricoprivano il mancamento delle armi che dovevano portare.
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