Il Molise dalle origini ai nostri giorni

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condanne che ricevono nelle Preture; sanno esimersi talora finanche dal servizio militare ; figurarsi se riesca loro difficile a ciurmare un uomo dabbene e tanto meglio un dabben’ nomo ! 11 tenore di vita degli zingari è quanto di più semplice si possa immaginare. Ha del primitivo, del selvaggio, del trogloditico. Usciti dalla residenza abitualo dove convivono in qualche stalla in più famiglie , nella più completa promiscuità, bestie comprese essi non prendono alloggio nei paesi dove sostano: non ne hanno bisogno. Un materasso di paglia, una coltre e una marmitta, è suppellettile bastevole alla piccola famiglia. Un albero fronzuto , un riparo qualunque , un marciapiede , un angiporto, un’intercapedine qualsiasi è asilo sufficiente e benevolo auspicio al sonno sotto il cielo costellato od inclemente. Prima che a sè, accudiscono i derelitti con cure materne alle povere bestie, loro unico capitale. La provenda non manca mai , e consisto in quanto essi hanno potuto asportare di fieno, di ristoppie, d’erbe e di strame dai campi incustoditi nei quali transitarono. Durante le non brevi soste nei singoli paesi si “ arrangiano „ corno possono. Vanno foraggiando di notte, e cosi è provveduto al mangime pel domani. Il furto; ecco la risorsa sistematica, ecco il genio tutelare degli zingari, pei quali è postulato il distico della musa indigente ; 'A rrobba che sta ’n campagna È dde Ddio e dde chi z’ a magna. E pazienza si limitassero soltanto alla roba che sta in campagna, alla mercè della pubblica fedo ! Poco male. Invece non è al sicuro dal loro istinto di rapina nemmeno quella custodita nello case, poiché le zingare dimenticano troppo spesso il distico che integra il precedente ed afferma che ’A nohba dent’ u calcione E dde Ddio e d'u patrone. L'arrivo degli zingari in un paese è la jattura dei pollai, o particolarmente delle galline a libero pascolo noi vicoli fuori mano o nelle strade di circonvallazione. Le zingaro hanno un’abilità speciale ad attirare ed adescare le galline, ed una destrezza insuperabile nell’ acciuffarle e nasconderle sotto le vesti ed impedirne il chiocciare. La proda va a finire nella marmitta, anzi nel “ pezenette „ che nei vesperi assolati o a sera, bolle in un cantuccio della via pubblica, fra l’aspettazione ghiotta degli zingarelli sudici ed irrequieti, cho le fanno corona, e che hanno racimolato il combustibile nelle vicine siepi, o nelle biche di frasche e sarmenti addossate alle case. Quando la gallina mancasse, la marmitta accoglierà volentieri un rappresentante del genere felino , e la festa non sarà minore ; perchè per gli zingari “ prendere una gatta a pelare „ è frase vuota di senso. Gli zingari sono uomini robusti, agili, vivaci, dai capelli neri, dal volto

Gr. tì. M àSCioTTA - Il Molise - 23.