L'elemento slavo nell'albanese della Calabria Citeriore

spila spilja, caverna, ser.; Spilja, caverna, grotta, nsl.—Hahn : spilla, spil’eja , caverna.—Meyer spi Ve, caverna, cavità. Dice che può esser derivato tanto dal ngr, <s%r(ktaov tì&ijXui, quanto dal corrispondente slavo spila, spilja. — Alb. C.: èpij, spelonca, casa, che io riferisco allo slavo spilja e lo spiego per Spiìj\ non regge foneticamente una derivazione dal gr. drtéog, spelonca. stdn —pecorile, ser.; stdnì, asl. —Hahn: stan-i, pecorile, ovile. —Meyer: sfan, ovile, che deriva dal serbo. E dallo slavo ritiene il Meyer derivato pure il ngr. tìxdvi, pecorile.—Alb. C.: stazzét, pecorile, che sta certo da una base slava per stan-zét. Stazzét dicono gli Albanesi calabri veramente al pecorile provvisorio durante i pascoli in montagna, e al luogo dove si mungono le pecore al pascolo ; mentre per pecorile, chiuso nell’abitato hanno sbarazzi, che io riferirei pure a una base slava sitar a, focolare, luogo immune, che ha il suo corrispondente nel gr. focolare, luogo immune, il luogo più sacro e sicuro della casaQueste due forme importanti dell’albanese calabro neppure sono conosciute dal Meyer. stó — genit, stòla, dim. stólte a, mobile, arredo ser.Meyer: ha un stolt , vestito, ornamento, che deriva dal ngr. srolrf, óroUfa. —Alb. C.: stoljii, arredi, corredo da sposa. suditi giudicare, osservare, indagare, ser.—Bogdan: tue suditun, mirando; soditente , guardava.—Alb. C.: %vndimi, chi guarda, osserva. Esito che sta per snudimi coll’aggiunta della n epentetica comune all'albanese. Sàpka — cappello, berretto, ser.; è apici, bulg. Cfr. ture. kdpak, lat. capa, cappa. Meyer: Sdpke, berretta, che ritiene derivato dal turco o dal serbo e bulgaro. Sétati — camminare, procedere, ser.; sétati se, passeggiare, nsl. sétati, asl.—Rossi : Setit, vagabondare.—Meyer : Setit, vado a

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