L'Italia e la questione del calendario al principio del XX secolo

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Ali PRINCIPIO DEL XX SECOLO

cora al punto di vista delle prescrizioni canoniche, la più. felice dinamite a tutto quell'edilìzio di equivoci, o, piuttosto, di mistificazioni sìa pure innocenti, inconscie, involontarie, scusabili quanto si voglia, con cui si riuscì a rappresentare 1’ opposizione alla riforma gregoriana come una vera guerra santa, per la difesa deli* autorità del Concìlio di Nicea, e a porre le popolazioni ortodosse sotto l’incubo di una sorta di terrore religioso, ogniqualvolta si tratta di toccare al Calendario. Gir io non esageri lo dicano le poche linee seguenti di un dotto rumeno, Eliade Radulescu, citate e interamente approvate dal fu Mgr. Melchisedecco, Vescovo di Roman e membro dell’Accademia rumena, nell'importante suo scritto: « Bi serica orthodoxà, si Calendariuì » (La Chiesa ortodossa e il Calendario) Bucarest, 1881, p. 36. Esse riassumono il pensiero delle masse ortodosse, e ne sono la fotografìa. Eccole : « Il Calendario che ci viene oggi proposto in luogo del» E antico giuliano, cosi Radulescu, rovescia tutto 1’ ordine » delle Pasque, e fa si che de' Cristiani celebrino questo santo » e divino giorno, contrariamente alle leggi della natura, conti trariamente alla logica divina e umana , contrariamente alla. * verità storica: cioè, talvolta prima della Pasqua degli Ebrei, » talvolta insieme cogli Ebrei ». V' ha nella schiettezza e nella sincera enfasi di questo linguaggio, qualcosa di moralmente bello, starei per dire : dì commovente. Ecco però come stanno le cose : 1) Mai la Pasqua gregoriana, celebrata sempre in Domenica, coincide nè può coincidere col Passali ebraico cioè col giorno della Pasqua ebraica celebrato in conformità alla Legge; e questo per la semplicissima ragione che il giorno assegnato, dal divin Legislatore, all 7 immolazione dell' agnello pasquale, tipo e simbolo dell 7 immolazione del Calvario, non è il decimoquinto, bensì il decimoquarto del primo mese del Calendario religioso ebraico (Abib, più tardi Ni san) , e che mai nel Calendario ebraico, in vigore dalla metà dei secolo quarto (verso 360) fino ad oggi, il 14 Nisan può cadere in domenica. Che, da più secoli, gli Israeliti, per cui l'immolazione del1' agnello pasquale non è più che un ricordo storico senza significato ulteriore, chiamino Passali il 15 Nisan, festa degli Azzimi, ed anzi, tutto il periodo degli Azzimi dal 15 al 22 Nisan ; che, nei loro Almanacchi, si legga, alla data del 14 Nisan: « Vigilia » o « Preparazione » del Passali, è questa ima sostituzione che non merita nè può mutare, sia ciò che pre-