La politica antitaliana in Austria-Ungheria

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LA POLITICA ANTITALIANA IN AUSTRI A-UNGHERIA

dava continui lagni contro i tunzionarì e le autorità civili lombardo-venete, Haynau e poi l'arciduca Alberto il nuovo capo della reazione a corte in Ungheria, Griinne, aiutante generale nella cancelleria imperiale : dappertutto abusi militari, vendette personali, arresti per opera del militare di giornalisti, di pensatori, di scrittori, stati d’ assedio, tribunali di guerra ovunque. Non solo nella politica interna, ma anche in quella estera i p artiti militare e di corte ebbero in questi anni mano completamente libera e compirono un'opera veramente disastrosa. Volevano conservata l'egemonia austriaca anche in Germania e perciò invocarono vergognosamente l'aiuto dello zar contro gli ungheresi per poter meglio tener fronte nella questione dell'Assia Elettorale alla Prussia, con la quale stavan già per venire ai ferri corti nel 1850. La Prussia allora prudentemente cedette e nove anni più tardi avrebbero potuto averla alleata contro la Francia eil Piemonte, se l'arciduca Alberto, andato a Berlino a trattare, non avesse rifiutato ai prussiani ogni concessione anche quella di metter a capo dell’esercito comune degli alleati sul Reno accanto all* imperatore austriaco il principe reggente prussiano. Forse la sorte della guerra del '59 sarebbe stata un’altra! Ma altri errori ancora furono commessi per fortuna d'ltalia a Vienna: 1' ultimatum parti anzi tempo e direttamente dalla cancelleria militare dell’ imperatore, tanto che il ministro degli esteri conte Buoi risentito presentò le dimissioni ; a generalissimo si nomina l’ inetto Gyulai, perchè amico dell’aiutante generale conte Griinne, e a comandante di cinque dei sette corpi d’esercito, cinque generali dell'aristocrazia feudale, tutti cinque compietamente battuti, mentre Tunico generale, che a Solferino riesce a resistere con la sua aia ed a salvarla nella ritirata, è un borghese, Benedek. I/ assolutismo comincia a tentennare; subito dopo Solferino T imperatore emana dal campo di battaglia un proclama ai suoi popoli promettendo « miglioramenti corrispondenti ai tempi nella legislazione e nell'amministrazione » ; è che il debito dello stato ammonta a 2265 milioni di fiorini (circa 4800 milioni di lire) e Tesercito ha bisogno di soldati; le popolazioni però non hanno fiducia nei governanti e uno alla volta cadono Bach, Kempen, Griinne, le colonne della reazione. Si tenta di accontentare i popoli con un’ombra di costituzione comune per tutta TAustria e Ungheria, con il cosiddetto consiglio rinforzato dell’impero