Breve storia della provincia Veneta della Compagnia di Gesù, str. 246
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Libro IV. Dal 1866 al 1878.
2. Erano que’ pochi nostri Padri e fratelli rimasti in patria; ma il dimorare in essa non doveva loro tornar molto dolce. Oh com’era cambiata 1’ Italia! Il Sommo Pontefice spogliato de’ suoi domìni, assalito, vituperato, dal 1870 in poi necessitato a vivere prigioniero ; ad ogni passo chiese serrate e profanate, sacri conventi mutati in caserme o destinati ad altri usi profani, monumenti eretti ai più feroci e mostruosi persecutori della Chiesa. Queste erano cose che saltavano agli occhi anche degli stranieri che ponevano il piede per la prima volta in Italia. Ma quanto più amare lacrime dovevano spargere i Nostri, i quali intendevano troppo bene come il popolo italiano venisse di giorno in giorno, senza eh’ egli gran fatto se ne lamentasse o se n’avvedesse, spogliato de’ suoi più grandi tesori, la pietà, la fede, 1’ attaccamento al Vicario di Gesù Cristo ! Tuttavia queste stesse considerazioni erano acuti stimoli al loro zelo, e al desiderio (per molte cagioni ardentissimo) di trarsi fuori da quello stato d’ isolamento e di dispersione, affine di recar più efficace soccorso a tanti mali. Come le api non prima mirano distrutto da villana mano nemica il caro alveare, che si mettono con grande sollecitudine a edificarne un altro, similmente fecero i figliuoli di Sant’lgnazio rimasti in Italia. Subito posero mano al lavoro difficile e lungo di ricostruire la provincia dentro i naturali confini, lavoro poi con pazienza e costanza mirabile continuato, e, con la benedizione di Dio, condotto a un termine, che allora (tanto erano baldanzosi e trionfanti i nostri nemici) nessuno avrebbe sperato, ove non avesse riflettuto che alla fine est Deus in Israel. Nel 1867 furono costituiti tre Superiori per i dispersi in Italia : uno per I’ Emilia (il quale aveva sotto di sè i Padri e fratelli dispersi nelle terre di Modena, Reggio, Parma, Piacenza, e anche di Mantova), un altro per la Lombardia e un terzo per il Veneto. Nel catalogo del 1872 e nei seguenti si considerano le dette tre regioni come altrettante missioni, onde i nomi dei compagni dispersi non si leggono più sotto il titolo, Extra domos , ma sotto quello di Missiones in Italia. 3. Intanto andavano formandosi delle piccole comunità, le quali, perchè non meritavano il nome di residenze, furono dette stazioni ; ciascuna aveva per capo un Padre detto Ministro, dipendente da uno dei Superiori regionali. Troppo stringeva il cuore dei superiori mirar sì gran numero di