Breve storia della provincia Veneta della Compagnia di Gesù, str. 250

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Libro IV. Dal 1866 al 1878.

Nel 1876 tre nostri Padri predicarono nella cattedrale di Piacenza una missione che durò dodici giorni; e fu veramente straordinaria e strepitosa per 1’ affluenza del popolo alle prediche, per il numero grandissimo delle Comunioni distribuite e per le segnalate conversioni di peccatori, anche d’ uomini legati alle sette. Dei fatti di quella nostra comunità rimane a narrare la sassaiuola toccata alle finestre delta casa il 17 di gennaio del 1878, in occasione dei funerali di Re Vittorio Emmanuele 11. Autori di quella prodezza erano stati alcuni ragazzacci pagati dai liberali. Ma tali villanie ci tornarono di grande onore, perchè insieme con noi ne furono fatti segno Monsignor Vescovo, i chierici del seminario e parecchi ragguardevoli signori, noti per la loro divozione al Sommo Pontefice e alla Santa Chiesa. 2. Della seconda stazione fondata nell’ Emilia, cioè di quella di Reggio, pochissime memorie ci sono rimaste. Nel 1871 il P. Giuseppe Adelasio, a noi già noto, e il P. Dario Del Rio si unirono, insieme col fratei Giuseppe Cadoppi coadiutore, in una piccola casa in Via Guazzata numero 20, di proprietà del signor Giambattista Manenti ; quindi in un’ altra, situata dirimpetto alla porta maggiore della chiesa di Santo Stefano. Vivevano in forma privata, in abito da prete secolare (come del resto allora facevano anche gli altri nostri Padri in Italia) aspettando il momento, che purtroppo non giunse mai, d’ ottenere una chiesa della città, ove esercitare, come in chiesa propria, i loro ministeri. Questa stazione si sciolse nel 1885. Certo è che i Padri di Reggio non mancarono mai di lavorare e di far del bene alle anime ; e che il Vescovo e i Parroci della città si servivano frequentemente dell’ opera loro. 3. Più fortunata fu la Compagnia in Modena. Dopo il 1859 Modena, città a noi carissima al pari, e forse più di qualunque altra, fu spesso visitata da alcuno dei Nostri. Ne! 1863 il poc 1 anzi nominato P. Del Rio fu ospitato dalla signora Elena Ferrari ; e da quel momento la casa di questa signora diventò 1’ ospizio di quanti dei Nostri passavano o si fermavano in Modena. La signora non era molto ricca, ma essendo sola, co’ suoi risparmi potè per molti anni farci de’ grandi benefizi, e li faceva con cuore veramente materno. La Compagnia desiderava ardentemente di ritornare in Modena, e soprattutto di riprendere il servìzio della chiesa di