Breve storia della provincia Veneta della Compagnia di Gesù, str. 251
Capo V. Stazioni nell’ Emilia.
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San Bartolomeo. Visto che la fondazione d’ un collegio era impossibile, si pensò a una residenza presso la chiesa. A questo fine si doveva giungere facendo un breve passo alla volta. In casa della signora Ferrari non si pativa difetto di nulla : tuttavia si voleva pure avere un’abitazione separata; e però nel 1871 prendemmo a pigione un appartamento nella casa detta, dal suo proprietario, casa Riva, situata vicino al nostro perduto collegio di San Bartolomeo in Vicolo Grassetti. Ma anche qui non si poteva rimanere a lungo, massime per essere allora quel vicolo oscuro e meno decente per religiosi ; sicché nel 1875 ci trasferimmo in un altro appartamento, pigliato similmente ad affitto, nel palazzo del conte Forni in Via dei Bagni numero 12. Qui venne, 1’ anno appresso, a fissare la sua residenza anche il P. Provinciale, che fino allora era slato nel collegio di Bressanone, t l ' Nell’una e nell’altra casa la signora Ferrari ci pagava la pigione ; e si viveva parte con 1’ incerto frutto delle nostre fatiche, e parte con elemosine che ci venivano dai benefattori. Ora per passar dalle case a ragionar degli uomini, i primi ad abitare nella stazione fondata l’anno 1871 furono i Padri Antonio Valenti e Pietro Frigerio. L’ Arcivescovo di Modena Monsignor Giuseppe Maria Guidelli dei conti Guidi e altri Vescovi vicini si servivano de’ nostri Padri continuamente e ne facevano de’ grandi elogi. In città vivevano i Padri in pace, non molestati che da pochi malvagi, del resto cari a tutti, ricchi di fatiche e di povertà. Il fatto più notabile di questa stazione, nel tempo di cui parliamo, si è 1’ acquisto che facemmo, almeno quanto all’ uso, della magnifica e a noi sì cara chiesa di San Bartolomeo. Questa era allora diretta da Monsignor Luigi Spinelli, il quale restò, dinanzi al governo, nel suo ufficio di Rettore della chiesa ; ma nei rimanente !’ Arcivescovo la fece tornare in mano alla Compagnia, dandole facoltà d’ esercitare in essa i suoi ministeri. Si raccolsero su-
di Da principio it P. Provinciale, con la sua curia, aveva un appartamento separato, con ingresso proprio in piazza Torti e scala propria; quantunque, del resto, fossero tutti uniti in una sola comunità; e ciò si faceva per non essere troppo osservati. Più tardi non parve più necessaria quella separazione, c sì tenne per tutti una sola porta d’ingresso.