I Tonini storici di Rimini
cui egli consacrò tutto il suo amore di cittadino e il braccio di milite e V ingegno di poeta, felice poeta nato a essere il Tirteo garibaldino ; e Giosuè Carducci, che nel vigore de’ suoi trent’ anni si porgeva alacre e voglioso a udir parole di saggi, e Ìndi fu lieto di prestare a raccoglierle e registrarle 1’ efficacia lucida e densa del suo scrivere, con libertà fedele e felice, con semplice solennità quasi di antico annalista. Delle memorie presentate accadeva che, spesso non intervenendo gli autori, e non mai il Tonini che non ebbe certo indole di viaggiatore se non forse al modo ariostesco su la cai'ta con Tolomeo (onde con tanto amore e sapere di archeologia non vide mai Roma) esse le memorie fosser lette o dal segretario o da altro dei convenuti. Quelle del Tonini troviamo lette dal Frati e dal Rocchi, dal Mercamini e le più dal Carducci. E per tal modo dalla voce calda e dal consenso del leggitore, non che della piccola udienza, pareva aggiungersi autorità di conferma agli scritti del-I’erudito, prima di consegnarli in succinto nei verbali e per esteso negli atti. Esso il Tonini era solo intervenuto in persona quando in Parma s ! erano la prima volta accolte le tre deputazioni, allora istituite dal dittatore Luigi Carlo Carini, promotore il ministro de IT istruzione Antonio Montanari, I’onorando meldolese della cui nascita ricorre tra due giorni il centenario ; poi a Modena, visitando la tomba di Ludovico Antonio Muratori, padre della moderna storiografia ; poi a Ravenna nel *65, adorando il gran padre
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