L'artiglieria all'assedio di Padova nel 1509
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Alvise Gnmani / . , . T , ■ patroni all Arsenale ( *). Antonio Loredan \ Nel maggio 1503 si radunarono in un magazzino a Terranova - dove ora è il Giardino Reale - 7 artiglierie grosse nuove che avean nome: Non più parole - La Venetiana - El nome mio posente - la selene - non ni aspettar - La Gelfa ( Guelfa ) - La Ruina. Erano stati spesi dieci mila ducati per rifare passavolanti, basilischi, archibusi e spingarde « che sarà opera molto bona». Ed altre armi ancora, oltre di queste, furono gettate; ossia falconetti, mortati, cortaldi, colubrine, schioppetti (*), Fra altri sei Peggi colu néri nati di antica costruzione (tav. Vili) si vede un Sacro ( 3 ) da 12, che, vale a dire, tirava palle del peso di chilogr. 3.612. È segnato il millesimo della fusione: 1508. Adornano la bocca alcuni fiorami e il leone di San Marco; e sotto striscia la lucertola, animale di buon augurio. Porta quest’iscrizione in ortografia spropositata, come le tedesche e le latine testé riferite : Chiamata . son . la fera . serpentina . che ogni . Fortesa . spiano . cun . ruina. Ma non sempre i fatti corrispondevano a questo motto orgoglioso; e talvolta contro i luoghi fortificati i sacri si mostravano impotenti. Cosi accadde a Cittadella, quando il 24 luglio 1509 Cristotoro Moro venne da Treviso e la bombardò con do sacri. La presidiavano 500 Spaglinoli che rifiutarono di arrendersi temendo di correre la stessa sorte toccata ad altri spaglinoli in Castelfranco che « esso capitanio si
Fig. 4.
(1) Sanuto, op. cit., HI. 414. (2) Sanuto, op. cit., V. 40. (3) La voce sacro sì fa derivare dall’arabo e significa: Sparviero (A. Angelucci, op. cit., pag. 205).