Lettere giuliane per la storia dell'italianità nostra

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mente, nel suo zelo politico, la giurisdizione ecclesias/ ira e lei tradizione. Pensa, chissà, che 1 arcidiocesi austro-illirica di Gorizia con Lubiana ccc.) data, diciamo, da.... monsignor Stra boni. No, caro giornale a.-i., i vescovati giuliani appartenevano «ciò sa il tuo dottore», ma non lo dice ad Aquileia e poi a l'dine e poi a Venezia tin ieri 1: h. K quanto vallasse, un giorno, l'influenza della Chiesa, nella vita morale e anela 1 materiale, lo sanno assai bene e si* ne struggono, la tua ottima consorelli na 1 lì co del Litorale a.-i, e a.-u., il rubicondo Amico tuo affezionalo «organo dei Cattolici italiani [post Komam redemptam) del Litorali 1 » a.-i. e a.-u.. eil livido Arreafre.... passatello ! Guanto alla tradizione, non occorre spendere parole dopo lineilo che s e detto dianzi. Per le varie epoche in cui i Giuliani erano uniti agli altri Veneti anche in nesso politico e chiesastico è naturale che non c'è bisogno di parlare della tradizione. Invece sulle varie lacune - più o meno larghe e di contini di tempo e di luogoi più o meno tremolanti -- le quali vaneggino nel nostro passato politico e chiesastico, aleggiava di continuo il pensiero della comunanza fra i Giuliani e gii altri Italiani d’oltre ladri, tramandato sovra le ali della tradizione, < v )ui sorge prima la ‘spettini immagine di Dante, prima non nel tempo 14 ) ma nella virtù, ene addita il litorale del Quantaro 1 con cenno di lidente augurio agli uni edi mollimento austero (proto, non ommetlere 1 e) agli altri. K nel 'frattalo che egli primo scrisse intorno alla lingua nostra e ai nostri volgari là dove il suo genio universale precorreva divinatore, per molta parte, quanto nella divisione degl idiomi (L'ltalia, fissò poi la scienza moderna per bocca di un Ascoli edi un Meyer-Lùbke - in quel Trattato egli non dimentica le (erre giuliane: «Forum lulii vero et Istria non nìsi levae Italiae esse possunt» (Friuli ed Istria altro essere non possono che Italia d’( )ridite). Ed enumera gl’ idiomi d'ltalia, mirabilmente ordinando, cosi: «linguae hominum variantur; ut lingua Siculorum dim Apulis Lombardorum cum Trevisani» et Venetis [Treviso e Venezia] et horum cum Aqn il eie usibus, et istorum cum Istrianis: de quo Latinorum neminem nobiscum dissentire putamus. » No, alcun Latino d Italia dissente dal tuo verbo: e se dissentono cotesti Barbari «non li curar di lor».