Lettere giuliane per la storia dell'italianità nostra

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cosi : Strabone non dice che 1’ Istria è penisola c credeva forse, secondo F. A. Dommerich (D i e N achric h te u S.-s, 1848, pg. 22), che 1’ Istria non fosse separata dal Balcau, per mezzo del Quartiere, che fosse una continuazione della costa illirica. Perciò, se diceva Italia, un po’ alla buona, la costa umbra, picena, ecc., poteva dire (sempre alla buona), che l’lstria prospettasse all’ Italia, come presso a qualche geografo anche moderno, un po’ trascurato, sì può leggere p, e, clic la Corsica o la Sardegna o la Sicilia prospettano all’ Italia (mentre va inteso ; il continente). Cosi spiegherei anche un altro passo (VII, 5,3), là dove dice *I stpoa? tfjC; s l.XX,upt*vjs jzapvXiag ouvsysic rjj 'ltalia xai rolq Qui i più traducono semplicemente : gl’ Istriani primi della costa illirica (ma il mio maestro Giuseppe Vatova, nell’ U nione V, 1S : primi presso alla costa illirica). Anche <|iii si potrebbe dunque vedere una descrizione un po’ alla buona. Si consideri anche la distinzione fra Italia e Gamia, che piacerà solo al giornale a.-i., perchè egli può affermare che i Carni fossero futi’ altra cosa che i Veneti ecc. Invece in un altro passo (V, 1, 1 Strabone non separa l’ltalia dalla Gamia : «Ai piedi delle Alpi comincia 1’ odierna Italia*. Dicendo dunque gl’ Istriani vicini alla Gamia e all’ Italia, intende probabilmente, che sou vicini verso Nord ai Carni, o verso occidente vicini o dirimpetto alla costa (maggiore) dell’ Italia adriatica. Del resto Strabone che viveva (Ut! a. C.-24 d. C.) proprio all’ epoca in cui si era esteso il confine politico d’ Italia, poteva aver qualche incertezza sui confini d’ltalia. Nel passo ora citato (V, 1, 1} continua: «...hodierna Italia; perchè gli antichi «dicevano Italia 1' Enotria dallo stretto siculo (ino al golfo di Taranto e a «quello di Posidoue, c il nome, prevalendo, si estese fino ai piedi deli’Alpi. «Cosi si estese, verso la Liguria, tino al fiume Varo e a quel mare e, dalle «regioni del Tirreno, all’ Istria tino a Fola . Dunque, era Italia il nostro litorale degi’lstri tino a Fola) ch’ egli disse prima ‘illirico’ e che forse era illirico come altri lidi d’ Italia, ma non era INirio. Un’ altra osservazione, per ahinulaatiam : Strabone era Greco e sdegnava le fonti romane (V. la dissert. di 15. Alterimeli : Qn i d si b i voluerit Strabo Re r . geogr. compon, Nancy 1887), e perciò non ci Cara meraviglia che qualche sua descrizioni* alla buona ridondi, lievemente o apparentemente, a vantaggio della sua. penisola greco-illirica e a danno della nostra. Sarai! sottigliezze queste, e non ci tengo, perchè le lo solo per abbondare. lV ) Scriveva testé il Nissen, Ital. L a ndesh u n d e II (1902) p. 193: «Es lag «ahe don Namen eines so alten u. angesehencn Culturvolkes ivi e die Veneter es wnren, über deren poli fische Greti zen hinaus [Lìvenza?] auf das gesammte Miindungsland... dami welter aufdie neugebildete Région zu iibertragen». Così è successo infatti: cfr. l’iscrizione del quarto secolo, in C. 1. L. Ili 11314 (v. in fondo a questa nota) e la divisione delle Notitiae dignitatum (ed. Secck, 187 G, v, Ind. s. Venetia)-, in vari passi, raccolti nel commento del Bòcking 11, 441 si trova solo il nome di Venetia (senza 1’ aggiunta et latria ) per tutta la Provincia lino alle Alpi Giulie, cioè Venete (v. pag. 13). Siamo al principio del .scc. V (400-416), Nelle varie liste analoghe della suddivisione anteriore o di poco posteriore (che si troveranno citate da C. Jullian, ‘Les frastorni, polìt, de 1’ Italie sons l’ empirò’. Parigi 1884, in Bi1) 1. d. é coles frani;., d. Rome XXXVII, 173 n) compaiono sempre unite le due provincie gemelle, anzi