Un giudizio intorno a Venezia di uno scrittore marchigiano del secolo XVI
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nonno ebbero luogo in consiglio ed esercitarono i maggiori uffici del Comune. Sua madre si chiamò Giulia Speranza di nobilissima famiglia fanese, a cui appartenne Ottavio uno dei capitani che si distinsero con Marco Antonio Colonna, dal quale ebbe facoltà di inalzare sulla propria casa lo stemma con un ricordo della battaglia di Lepanto ( 4 ). Un erudito del secolo scorso, il Gasparoli, diligente raccoglitore di memorie patrie, in un suo manoscritto che si conserva nell’archivio storico del comune di Fano (Sezione Amiani n, 39) dice di Cesare Simonetti: « Cesare di Gio. Lud.° Simonetti nobile di Fano fu dottore di legge e poeta in lingua toscana di molto pregio. Compose un poemetto intitolato il Proteo ( 2 ) nel passaggio di Enrico 111 re di Francia a Venezia, stampato in Padova nel 1573 appresso il Pasquati in ottavo. Si scorge in esso un estro sollevato e favole pindariche da pochi praticate ■in quel secolo. Lasciò ancora una raccolta di sonetti et altri componimenti dell’ istesso carattere, quali credo ristampati in Padova nel 1579 appresso il Megietti in octavo. Si legge fra essi un madrigale amoroso che principia «Se il Cigno » stimato di tanta eccellenza che Ippolito Peruggini ne compose un discorso accademico d’ordine del Guidiccioni Principe dei Confusi di Bologna, ove fu recitato alli 23 marzo 1575 e fu poi stampato parimenti in Bologna nello stesso anno appresso Pellegrini. Scrisse ancora il sudetto Cesare un trattato sulla nobiltà d’ltalia, come attesta il medesimo Peruggini nel detto discorso che egli chiama lettura ».
(1) Questo stemma esiste tuttora. Le notizie sulla famiglia Simonetti mi furono gentilmente date dal mio amico on. Ruggero Mariotti. (2) II ProtheOy canzone del dottore Cesare Simonetti da Fano , de’ felici ( et prosperi avvenimenti del christianissimo He urico 111 Re di Francia et di Polonia. Dicato all illustre et generoso signor conte Francesco Martinengo Colleone conte di Malpaga. In Padoua, per Lorenzo Pasquali, MDLXXIIII. La dedicatoria è in data di Padova 14 agosto 1574.