Un poeta dialettale friulano, imitatore del Béranger
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Non occorre essere dotati di molto gusto estetico per accorgersi del difetto che vizia la strofe del Béranger : qui poi, a confronto di quella dello Zorutti, salta agli occhi anche ai meno esperti. Tout en filant votre Un Ecoutez-moi bien, ma fi11e.... Il poeta ha tradito la sua preoccupazione descrittiva: egli vuol presentarci la figlia che fila ; ma come fare, se per le sue ragioni ha stabilito che la chanson sia tutta un discorso della madre? Oh, molto semplicemente: si fa dire a lei che la figlia fila. Tout en filant votre Un.... Ma se nessuno lo sa meglio di lei che cosa fa, che bisogno c’è di dirglielo? Per giustificare queste parole bisogna ammettere la presenza di una terza persona; il lettore che ha bisogno di sapere che cosa faccia la giovane. Ed ecco rotta l’illusione. Proprio come nelle vecchie tragedie francesi e italiane, quando, nella I a scena del 1° atto, il marito raccontava alla moglie tutta la storia del loro matrimonio per renderne edotti gli spettatori! Ma lo Zorutti informa il lettore di trasenna, cercando la ragione della frase nell’intimo stesso del discorso; e cosi alla naturalezza aggiunge la vivacità; Elle, la mé Rosine, su filimi cheli Un.... È il lon' en filant mire Un in azione. La frase esortativa è naturalissima in bocca della vecchia, e rende informato il lettore quanto la frase descrittiva del Béranger. Ma in questo il difetto si estende a tutte le strofe. Se quella madre dabbene avesse detto: Io mi accorgo, sai? che il cuore ti batte ecc. tutto andrebbe