I Tonini storici di Rimini

fanno di lor capo), era tutto disposto ad accogliere il più e il nuovo, ma tenendo per diritto e debito avverare che non fossero aberrazioni ; nell ’ interesse della Scienza, com’egli scriveva (e la frase non era per anche logora dall’abuso), e per V onqr del Maestro. Così fu che egli riaffermò tutto compiuto nella sua grande e unica luce 1' Arco d Augusto contro a chi minacciava complicarlo, diciam così, di triplice fornicazione. Anche mi piace richiamare, pur senza entrar nel merito della questione (4), con quanta serena dignità prese il campo a sostenere antichissimo Vaes librale riminese combattendo ii Mommsen, il eh. dottore 'reodoro Mommsen , coni’ è stampato su quell’opuscolo del 1872 ; la quale semplicità fa sorridere dopo scorsi otto lustri in cui il pazzo sciupìo degli aggettivi ha fatto sì rovinoso cammino. Ma più ci sofferma ciò che è nettamente affermato in principio di quello scritto circa le due maniere di critica ; quella che raccoglie i fatti a formare la scienza, e quella che a un sistema di scienza accomoda i fatti. Che ai veri e grandi scienziati accada talvolta di adoperare questa ultima, si spiega e si scusa, ma non però il pericolo è meno. Questo spirito e abito della discrezione, questa equità, direi, del sentimento e dell’intelletto, in che si compendia tanto delle virtù di uno storico, regnano nel Tonini costanti, perché, come abbìam detto, gli venivano da natura, e questa gli si era tra lo studio e la esperienza non già adulterata ma meglio temprata

11