I Tonini storici di Rimini
e brunita. Spontaneo mi corre alla mente come un esempio insigne la ricerca eh’ egli condusse e le discussioni che sostenne circa 1’ anno approssimativo e il luogo certo della tragedia di Francesca e Paolo. Saldo il suo argomentare, come semplice il suo proposito. Egli non era già di quei tali che innanzi a queir adulterio s’infervorano, sembrano aneli’essi altrettante Francesche innamorate ; a quel modo che altri, quando poi si avvengono in Sigismondo Pandolfo , paiono gareggiare co’ suoi cortigiani d’allora nel fargli dell’amore d’lsotta per sé stesso un magnifico titolo di lode (5). No: Luigi Tonini sente come il tristo avvenimento importi tuti’ altro che gloria municipale da menarne rumore ; egli ben discerne, come dirà il suo Carlo, che la celebrità di quella infelice devesi tutta allo aver dato la inspiratone a uno dei più divini canti del divino poema; egli dice che Francesca sarà compianta fino a che basti il nome dell’Alighieri. Ed è la giusta espressione: Francesca da Rimini, in vita, fu di due fratelli; in poesia, è tutta di uno, di uno solo che non ebbe fratelli. Molti somiglianti fatti delle cronache sparvero nel1’ ombra ; questo ne fu tratto per virtù di lui ch’era solito invadere i margini della storia con le figure della poesia, con una poesia che è più vìva, e par più vera, della storia. L f affettuoso grido di Dante richiamò la coppia d’Arimino a una seconda e non etìmera vita : e fu di quei non rari momenti in che Dante mi fa quasi ripensare I’atto dell’Eterno Padre
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