I Tonini storici di Rimini
nel cielo della Sistina, che porgendo il dito trae la creatura e le trasfonde l’anima. Gloria del poeta, dunque. Ma se tutto concorre a dimostrare che il fatto avvenne a Rimini, se il critico odierno a cose vedute e ponderate riesce naturalmente a trovarsi per alleato Giovanni Boccaccio, o perché ciò non si dovrebbe affermare e sostenere contro le illusioni e anche le infatuazioni altrui ? Ho inteso di servire alla verità della storia, a trovar la quale dee V nomo spogliarsi di ogni riguardo personale e locale : diceva, e il monito era per quell’ egregio monsignore Marino Marini che ci teneva tanto a tirarsi quell’adulterio con la sua catastrofe a Santarcangelo. Non già che il Tonini stesso, pur cercando e zelando solo il vero, non si compiaccia in somma dì poter determinare nella sua città la fonte, o il fuoco che s’abbia a dire, onde sorse il poetico portento; ma è chiaro che l’avrebbe ceduto ai fasti e pesaresi e arcangeliani e di qualsiasi regione o terra a cui Rassegnassero i documenti. La saldezza appunto e sobrietà della sua dimostrazione rammento averla udita lodare in mia adolescenza (cade qui opportuno il ricordo, e quasi non mi par lecito tacerlo), rammento averla udita lodare, e allermare come ad essa risalga il merito di altre che si dicono più brillanti divulgazioni, dal maestro mio e degli altri miei miglior ; dal maestro grande, a proposito del quale non manca occasione a ripetere ciò che il Tonini sentì per il Borghesi: discutetelo, sì,
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