I Tonini storici di Rimini

moderna si awìa, ma bisogna una trìade di secoli, non dico già perché seguano fatti degni di memoria 0 perché abbiano vita incliti uomini, sì bene perché dai solchi mai segnati e profondi, dagli stagni infelicemente torpidi esca e si riscota la libertà e l’azione civile. Or come appena, o da poco, il secolo decimonono è sorto, erede di quanto avea portato giusto e grande la rivoluzione, e dalla gesta napoleonica animato ai miracoli, verso quella primavera appunto che un gran poeta dava all’ Italia il carme dei Sepolcri suscitatore di eroismi, qui nasce 1’ uomo che con occhi vogliosi guarderà per la città sua i monumenti e udirà nell’animo il lungo e vario interrogare che fanno; fortunato storico che in capo al cammino giù per i secoli potrà vedere e registrare, degna chiusa alla storia di una vetusta città italiana, sorgere e avviarsi l’età nuova della vita nazionale. O patria nobilissima, ate , diceva Luigi Tonini (2) offrendo a Rimini la primizia del suo poderoso lavoro : e a lui e al figliuolo suo la nobilissima patria risponde che 1 nomi toro essa aggiunge alle pagine de’ propri fasti più pure, desiderosa che sempre da cittadini tali sia, non che scritta la sua storia, ma propagata la sua attività e nobilitata la sua vita. Fatto dalla natura al bene, Luigi Tonini vi si temperò in tutto con la virtù del volere: si temperò veramente se nacque inclinato all’ impeto e all’ ira, come asseverò esso, e pur, chi lo conobbe e chi lo

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