Un poeta dialettale friulano, imitatore del Béranger

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Coum s’a f’oussa un bari vel ; Da quaichum 1’ sent ch’as dis Ch’am fa j’ arme d ’Stupiniss. ( 8 ) Lo Zorutti invece intendendo allo stesso effetto, ma attenuando il mezzo : lò no sai di sedi pari, No mi acuarz di sèi marid, No l’ocor che jò zavari, Lui mi fas il ben corapid. E certamente allo stesso scopo lo Zorutti non fa mai raccontare al suo ottimo marito, che il profetar cerca di allontanarlo per restar solo con la moglie. La carrozza che il Béranger e il Broderie gli fanno profferire dall’ Eccellenza serve invece, nello Zorutti, a condurre a spasso la moglie: Me mujir ul là a trota.... Par Puscuell o par demone ?.... Lui l'è pront a fa tacà.... Che comandi, me parone. E chi non direbbe che queste strofi appartengano a una poesia schiettamente originale? Qui, come in molti luoghi, lo Zorutti dimostra un’arte tutta sua nel dar la cittadinanza friulana ad argomenti e motivi forestieri. In fondo in fondo allentar il marito o andar solo in carrozza con la moglie, può essere la stessa cosa, ma le apparenze sono salve. La cosa non salta agli occhi cosi violentemente. ( 8 ) L’arme di Stupinigi per chi no’l sapesse —< lo stesso che / l’arme di Cornovaglia: solo che la frase è un po’ più regionale, perchè prende la sua forza.... di significazione da un cervo collocato sulla cupola di Stupinigi a vegliare i sonni dei mariti torinesi.