Un poeta dialettale friulano, imitatore del Béranger
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Postuma (IY ), toglie al Maudit primtemps del Béranger l’ idea del tiglio, che gli vieta la vista dell’ amata e gli fa maledire la primavera ; ma lo svolge non solo diversamente ne’ particolari, ma gli dà altro spirito e altra movenza, tramutandone anche la forma, da canzonetta ottonaria a sonetto endecasillabo. Del resto, chi ben osservi, tra i poeti dialettali, colui che più si avvicina alla lingua letteraria è anche quello che meno (meno qualitativamente, ben inteso) ha saputo ritrarre dal Béranger. Poiché non Tanimazione delle strofe nè la caustica festività sua può stare a paragone con quella del Broderie, nè egli attinse dal poeta francese più che battute iniziali o atteggiamenti di pensiero. Quest’ ultima cosa si può attribuire a lode, come indizio di originalità ; ma l’altra ? Certo al Giusti, che pur sapeva pensare scioltamente, manca quello spirito bacchico-satirico, che trovi abbondante nel poeta piemontese. Forse ne è causa la povertà di tronchi di cui soffre il toscano e la non molta adattabilità della parlata ai metri brevi. Il popolo in fatti in Toscana canta quasi sempre in endecasillabi ; mentre in Piemonte predomina il verso corto. Ciò può forse contribuire a spiegare perchè un dialetto duro, rozzo e punto malleabile col fornire degli ottimi mezzi meccanici di espressione si sia prestato a preferenza d’altri, e del toscano ancora, a un’imitazione di quell’agilissimo e gentilissimo idioma francese. Una novella prova di ciò può essere fornita dalle due imitazioni, che ora per la prima volta mi permetto di additare, fatte dal nostro Zorutti, di due canzoni del Béranger. Di fatto anche in Friuli il dialetto ha grande disposizione ai metri brevi, e il popolo canta quasi esclusivamente in ot-